In un mondo dove la maschera delle persone questa volta si vede. c’è spazio anche per l’uomo smascherato purché responsabile e cosciente.
Ve lo ricordate l’Uomo mascherato, probabilmente no e in fondo anche io ne ho un vaghissimo ricordo di questo personaggio dei fumetti che risale alla fine degli anni ’30 ma che ha poi vissuto sulle pagine cartacee fino agli anni ’60.
La maschera che ha caratterizzato fior di Supereroi e personaggi letterari, da Zorro a Batman, da Spider Man ai più recenti Incredibili e quanti più ne volete trovare.
Ora torna di moda l’Uomo, e anche la Donna, mascherato, o meglio con la mascherina; una moda non voluta e purtroppo necessaria, ma che come abitudine Italiana è diventata l’ennesi continua... »
A Cuggiono era conosciuto da tutti: una persona alla mano, sempre gentile, affabile e rispettosa. Un grande artista, con una sensibilità straordinaria.
Sono giorni che stanno coinvolgendo e sconvolgendo tutti. Ogni famiglia vive con ansia e angoscia queste interminabili giornate scandite da bollettini, speranze, preoccupazioni per i propri cari, desiderio di ritorno alla normalità. Lo è anche per noi che, fin dall'inizio, con i primi casi in Lombardia, stiamo raccontando e informando su questa pandemia. Oggi, purtroppo, dobbiamo raccontare un ennesimo decesso, che ha toccato tutti noi, e riguarda il padre di una nostra cara collaboratrice. continua... »
Un bellissimo e importante gesto di solidarietà in un momento così complicato come quello dell'emergenza Coronavirus. Manuela Lietti e 1500 tute mediche per i 'nostri' ospedali.
Un messaggio, quale segnale di speranza per il futuro e per dirle grazie. Grazie da parte di tutta la comunità di Magnago e Bienate, perché quel gesto è qualcosa che va al di là delle semplici azioni. E' una vera e propria forma di solidarietà e vicinanza in una situazione di grande difficoltà e criticità come quella che sta vivendo il nostro Paese. continua... »
"Non mi sento per niente tranquilla qui. Così ho deciso di tornare a Milano. Prenderò un aereo che fa scalo a Monaco domenica. Non vedo l’ora. Situazione imbarazzante...".
Sono tantissimi gli italiani che si trovano all’estero per studio o per lavoro che stanno seguendo la drammatica escalation del COVID-19 nel nostro Paese da lontano, combattuti se rientrare in patria per stare vicini alla famiglia o se rimanere all’estero. È il caso di Camilla, 23 anni, milanese trasferita a Londra da settembre 2019 continua... »
"Un giorno quando tutto ció sará passato, per favore, non tornate a trattarci con prepotenza e saccenza, non tornate a pensare che sia assurdo laurearsi per diventare un infermiere!"
C’è chi può e deve stare a casa. Ma c’è anche chi, in questo particolare periodo, ha dovuto e deve continuare a lavorare, per far andare avanti il nostro Paese, ma soprattutto per provare a tutelare la salute di tutti noi. Questo è il caso, per esempio, di Manuela (nome di fantasia, per rispetto e privacy sua e delle persone coinvolte), che da infermiera ha contratto il Coronavirus. continua... »
Francesco De Dionigi, 23 anni, di Malvaglio, lavora all'Ospedale regionale Umberto Parini di Aosta: qui il picco di pazienti è atteso a fine mese ma "la situazione si sta già aggravando".
Sorride Francesco, anche se il suo sorriso si perde sotto tutti i dispositivi necessari per la protezione (al momento qui in Valle d'Aosta ci sono ancora buone scorte di materiale in questo senso): “Utilizziamo divise e calzari dedicati, un camice impermeabile completo di cappuccio, doppio paio di guanti, filtrante facciale FFP3, occhiali protettivi e visor. In queste condizioni lavorare non è il massimo... continua... »
"In tempi difficili come questi esce il meglio e il peggio del genere umano.
Mi preoccupa l’impotenza di molti di fronte a qualcosa di più grande".
"Non ho paura della morte, è morire che mi dà fastidio. Non ho paura di qualcosa che, prima poi, inevitabilmente arriverà, non so quando non so come, ma di certo raggiungerà il mio corpo.
Non ho paura ma sono preoccupato per quello che vedo, per quello che leggo e forse anche per quello che penso. continua... »
In queste settimane così convulse che stanno segnando Ospedali e società spesso ci si dimentica delle persone. Il dottor Alessandro Martinoni ci racconta, con emozione, i cambiamenti in atto.
"È difficile raccontare in poche righe quello che sta succedendo in queste settimane - ci racconta con grande emozione il noto dottore cuggionese Alessandro Martinoni, cardiologo interventista all'Ospedale Fornaroli di Magenta - Questi giorni hanno cambiato tutti noi, hanno modificato le nostre abitudini, hanno sconvolto i nostri progetti, hanno allontanato alcuni e avvicinato altri come mai ci saremmo aspettati. continua... »
"Ogni martedì e giovedì alle 21 ci collegheremo in diretta Facebook e Instagram e insieme leggeremo un brano di un testo sacro o filosofico e lo commenteremo insieme".
In questi tempi davvero difficili, in cui le giornate, anzi i minuti, sono scanditi da notizie lette sul giornale o ascoltate in tv in merito al coronavirus, innalzando i livelli di ansia e di paura, in tanti ci si sta chiedendo: ma io cosa posso fare per migliorare questa situazione, per fare la mia parte, per dare la mia mano? continua... »
L'impegno costante e quotidiano per garantire la continuità del servizio. Perché accanto ai medici ed agli infermieri, ci sono anche i tanti farmacisti, con il loro fondamentale contributo.
L'impegno costante e quotidiano. L'attenzione, poi, massima, per dare il proprio contributo e sostegno alla popolazione. Sono quelli che qualcuno ha ribattezzato 'l'altra faccia' dell'emergenza Coronavirus, perché accanto ai medici e agli infermieri impegnati in prima linea, ci sono anche i tanti farmacisti che, in queste settimane di grandi difficoltà e criticità, stanno portando avanti un importante ed essenziale lavoro sull'intero territorio. continua... »