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sabato 27 luglio 2024 | ore 22:19
Storie
Con i suoi 112 anni, feseggiati proprio nei giorni scorsi, è la donna più anziana del nostro Paese. Maria Oliva, per tutti, però, 'nonna Marietta'.
Attualità - Maria Oliva (Foto internet)

All'anagrafe è Maria Oliva, ma per tutti, invece, è nonna Marietta. O meglio, la 'nonna d'Italia'. Eh sì, perché, con i suoi straordinari e invidiabili 112 anni (festeggiati proprio nei giorni scorsi) è lei la donna più anziana del nostro Paese. E, inevitabilmente, tante sono le immagini e i ricordi legati al suo passato, così come le emozioni che, una dopo l'altro, si alternano mentre tornano alla mente.  continua... »

Due guanti in lattice riempiti con acqua tiepida, a formare una mano per stringere quella dei pazienti ricoverati con il Covid. Un semplice gesto per dare un po' di sollievo.
Storie / Salute - La mano di Dio...

Certo non è e non sarà mai come sentire il contatto vero e proprio, ma, in un periodo buio e difficile per l'emergenza Covid-19 (costretti, in un letto d'ospedale, a stare lontani dalle persone care) può, comunque, aiutare a trovare un po' di conforto e sollievo, sentendosi, in qualche caso, meno soli. E, allora, ecco che, subito, qualcuno l'ha ribattezzata "la mano di Dio".  continua... »

Campione dentro e fuori dal campo. Domenico Volpati, originario di Novara, dallo scudetto con il Verona nella stagione 1984-1985 a vaccinatore volontario per il Covid-19.
Sport - Domenico Volpati con la maglia del Verona (Foto internet)

La grandezza di un campione. E lui campione lo è stato e lo è, eccome, prima sul terreno di gioco (con tanto di tricolore sul petto) e adesso anche fuori, per cercare di dare il suo aiuto nella lunga e difficile battaglia contro il covid-19. "Se ognuno fa la sua parte, potremo lasciarci alle spalle il prima possibile il periodo buio che stiamo vivendo"... Chissà, allora, che non abbia pensato proprio a questo Domenico Volpati.  continua... »

Umberto, 90 anni di Milano, dopo avere ricevuto la prima dose del vaccino, ha voluto ringraziare medici e infermieri con una poesia che ha appeso all'ospedale Niguarda.
Milano / Storie - La poesia appesa all'ospedale Niguarda

Lui è Umberto, ma per tutti, ormai, è diventato il 'nonno poeta'. E, in fondo, forse diversamente non avrebbe potuto essere ribattezzato, perché proprio con strofe e rime ha voluto ringraziare medici e infermieri, oggi impegnati nelle vaccinazioni contro il Covid-19, ma più in generale per il grande impegno che ormai da un anno stanno portando avanti in questa lunga e difficile battaglia. Anzi, alla fine, ha fatto molto di più, appendendo quella poesia all'ospedale Niguarda di Milano, dove si è recato, appunto, per essere vaccinato.  continua... »

Anche Magenta, alla fine, rende omaggio alla senatrice a vita e ‘memoria’ storica del dramma dell’Olocausto.
Cultura - Liliana Segre

Anche Magenta, alla fine, rende omaggio alla senatrice a vita e ‘memoria’ storica del dramma dell’Olocausto. L’Amministrazione comunale, dopo la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, ha conferito la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre per il grande impegno profuso nel conservare e tramandare la Memoria alle future generazioni, affermando il principio universale del valore di ogni vita umana contro ogni forma di discriminazione. La proposta era arrivata dal Pd.  continua... »

Mirko Della Pietra è affetto dalla sclerosi multipla e a settembre ha avuto anche il Covid. Ora, che gli hanno detto che avrebbe potuto donare il plasma, ha subito dato la sua disponibilità.
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La generosità che l'ha sempre contraddistinto. Ma se c'è da continuare a dare il suo contributo e sostegno, beh... non è certo la persona che si tira indietro, anzi. "Mi hanno chiesto se volevo donare il plasma; subito ho detto sì". E, in fondo, c'era da aspettarselo, perché Mirko è fatto così (impegnato, ormai da tempo, nel sociale) e, soprattutto, sa bene (visto che è affetto dalla sclerosi multipla da quando ha 15 anni; oggi è ormai vicino al traguardo dei 36) quanto ogni singolo e anche semplice gesto e aiuto possano essere fondamentali e necessari.  continua... »

Don Emanuele Salvioni, parroco di Robecco sul Naviglio e per diversi anni alla Parrocchia Madonna dei Poveri di Castano, racconta le lunghe e difficili settimane con il Covid.
Territorio - Don Emanuele (Foto d'archivio)

La voce, inevitabilmente, affaticata e in testa i pensieri (tanti, tantissimi) che si susseguono uno dopo l'altro. Le immagini, alla fine, si mischiano con i ricordi e i singoli momenti vissuti, senza mai, comunque, abbandonare quel carisma e quel piglio che da sempre lo contraddistinguono. "Pronto don... bentornato". "Grazie; è Pasqua, un po' alla volta si risorge".  continua... »

In quei luoghi tra i più colpiti nella prima ondata. Carenno, Vercurago, Calolziocorte, Monte Marenzo ed Erve, don Angelo: "E' stato davvero un tritacarne. Tante lacrime e dolore".
Attualità / Storie - Don Angelo

Le immagini che si mischiano con le emozioni, tante, tantissime. I pensieri che, inevitabilmente, vanno a un anno fa e, subito dopo, ritornano ai giorni nostri. Le paure, la sofferenza, il dolore, ma anche la speranza che, una dopo l'altra, fanno capolino in testa, perché lì, in quei luoghi messi a dura prova dalla prima ondata della pandemia, le lunghe ed intense settimane vissute sono e rimarranno per sempre un ricordo indelebile.  continua... »

La singolare iniziativa dell'oratorio 'Luigi Molina' di Biumo Inferiore (Varese). Per tre settimane un gruppo di ragazzi è rimasto nella struttura, senza che nessuno potesse uscire o entrare. Un periodo per poter continuare a stare insieme e sentirsi meno lontani.
Storie / Sociale - L'oratorio in stile 'bolla' Nba

Nessuno poteva entrare e nessuno uscire, in perfetto stile 'bolla' Nba. E, in fondo, proprio dal basket americano hanno preso spunto. Tre settimane chiusi in oratorio, per poter continuare a stare insieme, fare attività e, soprattutto, sentirsi meno lontani in un periodo già di per sè complesso e delicato per l'emergenza Covid-19 e le varie restrizioni e limitazioni.  continua... »

La street art di Andrea Ravo Mattoni all'ospedale di Circolo di Varese. Un'opera sulla torre all'ingresso, per dare speranza alle persone e ringraziare il personale medico.
Territorio - Il San Sebastiano davanti all'ospedale di Circolo di Varese

L'arte per dare speranza a quanti, purtroppo, sono ricoverati nei singoli reparti, ma anche per dire "grazie" ai tanti medici e infermieri che, da sempre e ancor di più in questo ultimo anno, stanno facendo un immenso e straorindario lavoro. I colori e le immagini che si mischiano con le emozioni; gli sguardi di chi arriva, poi, a fissare quell'opera, proprio là sulla torre all'ingresso dell'ospedale di Circolo di Varese, certamente uno dei luoghi in prima linea nella lunga e difficile battaglia contro il Covid-19. Il San Sebastiano di George De La Tour...  continua... »