Milano / Malpensa
"Iniziamo noi a salvare il clima"
Sala Consiliare di Cuggiono gremita in occasione del convegno sui cambiamenti climatici di sabato 23 febbraio. Patrocinato dalla Conferenza dei Sindaci dell’Altomilanese, dal Consorzio dei Comuni dei Navigli e dal Parco del Ticino, ‘Cambiamenti climatici e comunità locali, dai territori una sfida da raccogliere’ è nato da un’idea dell’Ecoistituto della Valle del Ticino e dell’associazione Laudato sì’, coinvolgendo attivamente diverse associazioni locali (Collettivo Talpa, Comitato genitori, Officina Giovani, Guide culturali locali, WWF di Cuggiono, Gruppo Artistico Occhio, Museo Storico Civico e i giovani studenti della Scuola Primaria e Secondaria di 1° grado). L’ampia collaborazione, ricercata sin dalla prime fasi di organizzazione dai due gruppi promotori dell’iniziativa, è stata più volte ribadita per ricordare che “questo convegno è un seme che deve germogliare, con la continuità e forme organizzative coerenti possiamo invertire le tendenze in atto”, afferma Oreste Magni (presidente dell’Ecoistituto). Il senso dell’urgenza nel dover agire è presente in tutti gli interventi dei relatori, perché “i cambiamenti climatici influenzeranno la nostra vita quotidiana, cambiando atteggiamenti e cultura- ricorda Mario Agostinelli (vice presidente dell’associazione Laudato si’- Non bisogna avere paura, dato che quest’ultima non è un sentimento civico positivo, ma occorre adoperarsi per cambiare le cose”. Allo stesso modo è sempre presente la connessione tra locale e globale: se la prima dimensione è quella in cui le persone vivono la loro vita e svolgono le loro attività (Karl Ludwig Schibel, coordinatore italiano della Alleanza per il Clima delle città europee), nondimeno i cambiamenti climatici causano problemi sociali, economici e politici che hanno ripercussioni su vasta scala. Si pensi, ad esempio, alle aree del continente africano soggette a processi di desertificazione, che coincidono con i territori in cui vi sono sistematiche violazioni dei diritti umani, azione dei gruppi terroristi ed emigrazione: “se la società umana ha bisogno di darsi un’organizzazione, allora sregolare l’orologio della natura- il clima- rende i fenomeni totalmente imprevedibili” (Grammenos Mastrojeni, già console in Brasile e negoziatore alla COP21 di Parigi). Recenti eventi di cronaca provano che i cambiamenti non sono circoscritti solo a paesi geograficamente lontani, come testimonia il caso delle alluvioni che hanno colpito la Valmonica nell’ottobre del 2018 (Dario Furlanetto, direttore emerito del Parco del Ticino e del Parco dell’Adamello). La convinzione espressa dai relatori è che i fenomeni di questi tipo possono essere frenati, a condizione che si agisca, ognuno secondo le proprie possibilità: dalla diffusione dell’agricoltura ecosostenibile (Sandro Passerini, presidente Consorzio produttori agricoli Parco del Ticino) e di impianti di produzione di energia sostenibili (Francesco Tampellini, già presidente di Coenergia), fino al paradigma dell’economia circolare (Enzo Favoino, coordinatore comitato scientifico Zero Waste Europe) . Perché “non possiamo risolvere una crisi, se non la trattiamo come una crisi”, afferma con saggezza Greta Thunberg, giovanissima attivista svedese che ha inviato una lettera di saluto ai presenti al convegno.
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