L'Onorevole Tiziano Motti (UdC) ha presentato una interrogazione alla Commissione di Bruxelles, dove chiede la revisione delle direttive europee.
Le chiamano smart drugs: “droghe furbe”. In realtà sono furbe per chi le vende, mentre per chi le compra sono un pericolo, per la salute fisica e l’equilibrio psichico. L’inganno alla base di questa definizione ha permesso il dilagare anche in Italia delle nuove droghe, molto “cool” e dai nomi accattivanti, che per lo più non figurano nelle tabelle delle sostanze tossiche. Ultimamente le autorità italiane hanno dichiarato guerra agli smart shops dove queste sostanze di origine vegetale e sintetica sono smerciate in varie forme, soprattutto come profumatori ambientali. continua... »