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Mar, 03/12/2024 - 17:50

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martedì 03 dicembre 2024 | ore 18:12

Articoli di Studio Legale Guffanti

Secondo la Corte di Cassazione la risposta deve essere affermativa, atteso che l’identificazione completa del bene è necessaria solo per gli atti traslativi e non per quelli obbligatori come il preliminare.
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Secondo la recentissima ordinanza del 31 ottobre 2024 della Suprema Corte di Cassazione, Seconda Sezione Civile, la risposta deve essere affermativa, atteso che l’identificazione completa del bene è necessaria solo per gli atti traslativi e non per quelli obbligatori come il preliminare. 
Nel caso in analisi Tizia veniva citata in giudizio poiché, dopo aver promesso in vendita un immobile, non si era presentata davanti al Notaio per la stipula del contratto definitivo.  continua... »

Le testimonianze e i rilievi hanno confermato che il ciclista era tenuto a fermarsi e portare la bicicletta a mano, dando precedenza al bus.
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No all’omicidio colposo dell’autista del bus che ha investito un ciclista sulle strisce pedonali perché il fatto non costituisce reato. È quanto emerge dalla sentenza n. 1027/2024 della Quarta Sezione Penale della Cassazione dell’8 ottobre 2024.
L’imputato, autista del bus, nell’effettuare la manovra di svolta a destra con semaforo che segnalava luce verde entrava in collisione con il velocipede che finiva sotto le ruote del bus e veniva trascinato.  continua... »

Il legittimario può provare con ogni mezzo l’atto di vendita simulato dal de cuius.
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La Corte di Cassazione è recentemente intervenuta sulla questione relativa all’onere probatorio che incombe in capo al legittimario pretermesso nell’ipotesi in cui il defunto abbia simulato l’atto di vendita.
La vicenda, giunta sino in Cassazione, trae origine dalla domanda presentata dal legittimario pretermesso nei confronti del fratello al quale la madre, in vita, aveva alienato due immobili. In particolare, il legittimario chiedeva che venisse dichiarata la nullità dei due atti di vendita poiché dissimulanti una donazione.  continua... »

Ritardo ingiustificato con cui il Condominio aveva proceduto ai lavori di riparazione.
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Di recente il Tribunale di Viterbo ha ritenuto che il Condominio è tenuto a risarcire il mancato godimento dell’appartamento di proprietà esclusiva se tarda a riparare il terrazzo posto a copertura dell’edificio, laddove il conduttore dell’immobile recede in anticipo dalla locazione a causa dei disagi patiti.  continua... »

Al convivente di fatto si applica la disciplina dell’impresa familiare.
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Con la Sentenza n. 148/24, la Corte di Cassazione ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 230 bis III comma c.c., nella parte in cui non prevede come familiare, oltre al coniuge, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo, anche il convivente di fatto e come impresa familiare quella cui collabora anche il convivente di fatto. In via consequenziale, è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale anche dell'art. 230 ter c.c., (introdotto da c.d.  continua... »