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lunedì 07 aprile 2025 | ore 03:26

L'installazione dell'ascensore in condominio

Quando il diritto alla mobilità prevale sulle limitazioni estetiche?
Consulente Legale - Logo studio Guffanti

Una recente sentenza del Tribunale di Napoli ha affrontato un tema di grande rilevanza sociale: l'installazione degli ascensori nei condomini per eliminare le barriere architettoniche. La decisione ribadisce principi fondamentali che hanno un impatto concreto sulla vita quotidiana di molte persone, in particolare anziani e disabili.
Il caso riguardava l'impugnazione di una delibera condominiale che aveva autorizzato l'installazione di un ascensore. La sentenza, richiamando consolidati orientamenti della Cassazione, ha stabilito che piccole limitazioni alla proprietà individuale, come un modesto disagio visivo o una lieve diminuzione di comodità di accesso, non possono impedire la realizzazione di un'opera così importante per la qualità della vita delle persone con difficoltà motorie.
Il principio cardine è quello della "solidarietà condominiale": gli interessi dei singoli devono essere bilanciati con le esigenze di chi ha difficoltà a salire le scale. Come evidenziato dalla giurisprudenza, il diritto all'eliminazione delle barriere architettoniche è un diritto fondamentale che prescinde persino dall'effettiva presenza di disabili nell'edificio, in quanto mira a garantire l'accessibilità potenziale a chiunque.
La sentenza chiarisce anche che le prescrizioni tecniche sulle dimensioni minime degli ascensori si applicano solo agli edifici di nuova costruzione. Per gli edifici esistenti, l'importante è che l'intervento, pur non eliminando completamente le barriere architettoniche, sia in grado di attenuare sensibilmente le condizioni di disagio nell'accesso alle abitazioni.
Questa decisione ha una portata pratica molto rilevante: significa che i condomini non possono opporsi all'installazione di un ascensore adducendo mere ragioni estetiche o piccoli disagi, quando l'intervento è finalizzato a migliorare l'accessibilità dell'edificio. Solo quando l'opera comporta una grave e concreta menomazione dei diritti degli altri condomini (come rendere inutilizzabile una scala o violare norme di sicurezza) può essere negata l'autorizzazione.
La sentenza rappresenta quindi un importante passo avanti nella tutela del diritto alla mobilità delle persone con difficoltà motorie, confermando che le esigenze di accessibilità prevalgono su considerazioni puramente estetiche o su limitazioni di modesta entità dei diritti proprietari degli altri condomini.

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