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martedì 29 aprile 2025 | ore 16:48

Articoli di Studio Legale Guffanti

Il legittimario può provare con ogni mezzo l’atto di vendita simulato dal de cuius.
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La Corte di Cassazione è recentemente intervenuta sulla questione relativa all’onere probatorio che incombe in capo al legittimario pretermesso nell’ipotesi in cui il defunto abbia simulato l’atto di vendita.
La vicenda, giunta sino in Cassazione, trae origine dalla domanda presentata dal legittimario pretermesso nei confronti del fratello al quale la madre, in vita, aveva alienato due immobili. In particolare, il legittimario chiedeva che venisse dichiarata la nullità dei due atti di vendita poiché dissimulanti una donazione.  continua... »

Ritardo ingiustificato con cui il Condominio aveva proceduto ai lavori di riparazione.
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Di recente il Tribunale di Viterbo ha ritenuto che il Condominio è tenuto a risarcire il mancato godimento dell’appartamento di proprietà esclusiva se tarda a riparare il terrazzo posto a copertura dell’edificio, laddove il conduttore dell’immobile recede in anticipo dalla locazione a causa dei disagi patiti.  continua... »

Al convivente di fatto si applica la disciplina dell’impresa familiare.
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Con la Sentenza n. 148/24, la Corte di Cassazione ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 230 bis III comma c.c., nella parte in cui non prevede come familiare, oltre al coniuge, ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo, anche il convivente di fatto e come impresa familiare quella cui collabora anche il convivente di fatto. In via consequenziale, è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale anche dell'art. 230 ter c.c., (introdotto da c.d.  continua... »

Il datore di lavoro è responsabile per l’infortunio anche ove il dipendente abbia parzialmente concorso a cagionarlo.
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La Corte di Cassazione, quarta sezione penale, con la Sentenza n. 12326/2024 ha confermato la condanna del datore di lavoro per un incidente mortale occorso ad un dipendente che ha eseguito delle attività espressamente vietate.  continua... »

Si può fare un controllo a distanza degli spostamenti ma solo se il lavoratore è stato previamente informato.
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La Corte di cassazione, con Ordinanza n. 15391 del 3 giugno 2024, ha statuito l'illegittimità del licenziamento disciplinare fondato unicamente su dati estratti dal dispositivo Telepass installato sull'autovettura aziendale in uso al dipendente, ove questi non sia stato previamente informato dell'utilizzo di tali dati a fini di controllo.  continua... »