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martedì 29 aprile 2025 | ore 16:48

Articoli di Studio Legale Guffanti

La Prefettura è condannata a pagare le spese di lite.
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Con sentenza n. 2407/2020, pubblicata in data 27/11/2020, il Tribunale Ordinario di Latina, Sezione II Civile è stato fautore di un’importante svolta per l’automobilista, che si trovi a dover fare i conti con i cosiddetti autovelox, o rilevatori di velocità.
In questo caso, l’appellante lamentava il fatto che gli era stata irrogata una multa per eccesso di velocità, in quanto il rilevatore risultava privo di omologazione e di controllo periodico di funzionalità.  continua... »

La Suprema Corte ha condiviso con i giudici di merito l’utilizzo di parametri quali le relazioni annuali Istat sulla povertà e i contratti collettivi relativi a settori analoghi o affini dai quali è emersa, nel caso analizzato, l’evidente violazione del precetto costituzionale dell’art. 36 Cost.
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Come ben si sa, l’art. 36, comma 1, Cost. prevede il diritto del lavoratore ad una retribuzione che sia “proporzionata” alla quantità ed alla qualità dell’attività prestata e “sufficiente” ad assicurare a sé ed alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
In virtù di tali criteri si può determinare la misura della retribuzione minima.  continua... »

La Suprema Corte ha riconosciuto in Italia il doppio cognome al bimbo con due mamme recependo i dettami di una sentenza spagnola. Non si può discriminare il bambino se l’adulto ricorre ad una tecnica di procreazione vietata nel nostro Paese.
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Di recente la Suprema Corte ha riconosciuto in Italia il doppio cognome al bimbo con due mamme recependo i dettami di una sentenza spagnola.
Nel caso di specie la coppia di donne italiane si era sposata in Spagna e lì una delle due aveva scelto la procreazione medicalmente assistita per dare alla luce il figlio, nato in Italia.
La sentenza spagnola aveva riconosciuto la piena adozione all’altra signora, genitore intenzionale.  continua... »

Il reato di falso ideologico di privato in atto pubblico per il datore di lavoro che mente nella Certificazione unica del dipendente.
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Il legale rappresentante di una società di capitali è stato chiamato a rispondere del reato di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico previsto dall’art. 483 c.p. per aver attestato, falsamente, nella Certificazione unica, di aver corrisposto il trattamento di fine rapporto al dipendente, in realtà mai elargito.  continua... »

In presenza di una condizione di incertezza sul confine, è consentito il ricorso a ogni altro strumento di prova, incluse le risultanze catastali, poiché solo in tal caso nell'indagine diretta all'individuazione della linea di separazione fra fondi limitrofi, il giudice di merito può integrare la risultanza dei titoli di acquisto con le indicazioni fornite dalle mappe catastali.
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Con ordinanza n. 30605, sezione Seconda, del 03-11-2023 la Corte di Cassazione ha stabilito che il Giudice incaricato di accertare l’esistenza o meno di una servitù di passaggio può utilizzare le mappe catastali solo se è incerta la linea di confine tra due fondi.
Di norma, infatti, nelle azioni di regolamento devono invece essere valorizzate, in primo luogo, le risultanze dei titoli di acquisto.  continua... »