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martedì 24 dicembre 2024 | ore 19:31

Don Marco Zappa nuovo decano

Una notizia in parte attesa, visto il buon numero di preferenze già registrato tra i sacerdoti e religiosi del territorio, ma oggi è arrivata l'ufficialità: don Marco Zappa, parroco di Inveruno e Furato, è il nuovo decano del Decanato di Castano Primo.
Inveruno - Don Marco Zappa con la statua di San Martino

Una notizia in parte attesa, visto il buon numero di preferenze già registrato tra i sacerdoti e religiosi del territorio, ma oggi è arrivata l'ufficialità: don Marco Zappa, parroco di Inveruno e Furato, è il nuovo decano del Decanato di Castano Primo.
La 'scelta' ultima spettava però all'Arcivesco di Milano Mario Delpini e con una comunicazione ufficiale, stamane, Giornata per la Vita consacrata ha tolto ogni dubbio.
Con un decreto firmato oggi, l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha nominato i nuovi Decani della Diocesi, che scendono da 73 a 63 in seguito alla riarticolazione di alcuni territori, in particolare nella città di Milano. I nomi dei nuovi Decani sono stati individuati dall’Arcivescovo in base ai suggerimenti emersi nelle votazioni a cui, il 19 gennaio scorso, hanno partecipato i presbiteri e i diaconi della Diocesi.
La nomina dei nuovi Decani arriva in una fase particolare per la vita della Chiesa ambrosiana: è infatti in corso un cammino di riforma del Decanato stesso, una riforma che – come sottolinea il Vicario generale, mons. Franco Agnesi – «ha l’obiettivo di “ascoltare” tutti i segni di Vangelo presenti nel nostro territorio, quello geografico e quello “esistenziale”. Desideriamo crescere nella nostra capacità di giungere a decisioni “sinodali” per compiere scelte missionarie e sostenere la testimonianza evangelica nei vari ambiti della vita umana, dalla scuola alla salute, dal volontariato allo sport».
Con questo obiettivo, nei Decanati verrà introdotta, con un volto che sarà disegnato nelle prossime settimane, una nuova realtà, quella dell’Assemblea sinodale: «È una figura che è emersa, con forza e creatività, in questi mesi di riflessione - continua mons. Agnesi -. Al Decano si chiede non di caricarsi di un peso in più, ma di “dare una mano”, una mano che accoglie, una mano che scambia la pace, una mano che si collega ad altre mani di discepoli e missionari. Una cosa è certa: saranno soprattutto i laici ad animare e orientare il cammino decanale. In questo discernimento il Decano avrà il compito di essere segno di comunione, di tenere insieme e valorizzare i carismi e i servizi che lo Spirito suscita nella Chiesa».

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