Milano / Malpensa
Giustizia ma non gogna
- 14/10/2015 - 07:48
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Le vicende di questi ultimi giorni hanno rivoluzionato vent'anni del nostro territorio. Rivoluzionato da ogni punto di vista: politico, sociale, economico. Ora, in tanti, forse troppi, 'esultano' per lo più sui social network per l'arresto di un personaggio di spicco e per le indagini a decine di persone, molte delle quali molto conosciute. A mio personale parere, però, vi è forse qualcosa di sbagliato: primo perchè esultare per eventuali 'crimini' commessi da altri è un po' come la morbosità di assistere alle inchieste televisive sugli omicidi ecclatanti cercando di scavare sempre più nel macabro umano; secondo perchè per tutti, dovrebbe comunque sempre valere la presunzione di innocenza. Come Logos, non è il nostro lavoro andare nei tribunali giudiziari a cercare di reperire documentazione sulle motivazioni delle sentenze, ma crediamo che gli atti dei processi dovrebbero sì rimanere riservati fino a conclusione dei processi e relative indagini. Se anche solo una di tutte le persone coinvolte nel giro di nomi di questi giorni risultasse estranea a quanto avvenuto, per lei sarebbe comunque la 'fine' politica, lavorativa e sociale.
E' il tempo della magistratura che, se confermati i gravissimi atti imputati, procedano a riportare la legalità in un ambiente milanese che, galvanizzato dal successo dell'Expo, si rialzava al mondo con orgoglio. Ogni linea d'ombra deve essere chiarita, ma al tempo stesso tutelando le migliaia di persone che lavorano presso le Fondazioni e associazioni ricondubili all'inchiesta.
Lo stesso arresto di prima mattina di un politico (non più senatore se no avrebbe avuto l'immunità), senza avvisi di garanzia e con un ruolo così di rilevo fa molto 'gogna' mediatica e 'resa dei conti'. Ma quanti, anche dei nostri paesi, fino all'altra sera non avrebbero fatto a gara per invitarlo a un evento, chiedergli una donazione per la propria associazione o stringergli la mano non appena accorreva? (basti ricordare lo scorso giovedì a Cuggiono per l'inaugurazione della nuova radiologia). Nè santo nè demone, solo una persona. Con uguali diritti e doveri verso tutti.
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Grazie!
sono incredulo...
Condivido appieno il tuo editoriale direttore.
Non sono mai stato un grande fan di Mario Mantovani ma vivendo nel territorio del castanese non possono non riconoscere che grazie alla sua presenza al governo prima e in Regione poi, molti comuni della zona hanno potuto beneficiare di risorse aggiuntive per la realizzazione di importanti opere pubbliche. Chi non riconosce questo è semplicemente in male fede.
Mano a mano che escono le notizie sono sempre più incredulo: ma è normale essere arrestati per delle ipotesi di reato come quelle contestate a Mantovani?
Non mi riferisco ai nomi roboanti delle accuse "concussione, corruzione.." ma ai fatti contestati.
Aspettiamo di conoscere meglio i fatti nella loro interezza.
Simone Gelsomino
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