Impianti fermi, bar e ristoranti chiusi o a 'singhiozzo'. "Una situazione dura e difficile - racconta Jean Louis Nicco, maestro di snow e titolare di un locale in Val d'Ayas".
Silenzio e vuoto; vuoto e silenzio... e, poi, purtroppo, più nulla. "Basta criminalizzare sempre la montagna. Siamo, ormai, diventati il capro espiatorio, quasi che se saliranno i contagi la colpa sarà solo e soltanto nostra". La voce è quella di una delle tante persone che, proprio tra i monti, ha un'attività. Jean Louis Nicco, là in Val d'Ayas, infatti fa il maestro di snow board e, contemporaneamente, è titolare anche di un bar, ma, oggi, guardando al futuro, gli unici sentimenti che prova sono di rabbia, disperazione e preoccupazione. continua... »