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domenica 22 dicembre 2024 | ore 05:09

Parco: tuteliamo il territorio

Il lavoro dell’ente Parco del Ticino si districa lungo due direttrici: da un lato la tutela e lo sviluppo dei prodotti agricoli del parco, e dall’altro la promozione, anche turistica, di una delle realtà ambientali più belle della Lombardia.
Territorio - Il direttore del Parco del Ticino

Un istituto chiave per la conservazione delle biodiversità presenti sul territorio, oltre che dell’ambiente naturale che caratterizza la nostra zona è indubbiamente l’ente Parco del Ticino, il quale rappresenta il lavoro quotidiano di centinaia di persone, per favorire lo sviluppo sostenibile e migliorare la qualità della vita. Il lavoro dell’ente Parco del Ticino si districa lungo due direttrici: da un lato la tutela e lo sviluppo dei prodotti agricoli del parco, e dall’altro la promozione, anche turistica, di una delle realtà ambientali più belle della Lombardia. La testimonianza di questo grande lavoro ci viene dal Direttore del Parco del Ticino, Claudio De Paola, il quale, in un’intervista realizzata in occasione della nostra fiera virtuale di San Martino, ha voluto porre l’attenzione sull’importanza che riveste il lavoro delle circa 1250 aziende agricole del parco nell’ottica della conservazione del territorio. Queste concorrono allo sviluppo di una produzione sempre più sostenibile, oltre che vocata al principio della tracciabilità di filiera, riconosciuta con il rilascio del marchio “Parco dei Ticino”, a quelle realtà, che, in materia di coltivazione ed allevamento, adottano regolamenti previsti dall’ente per garantire qualità e diversificazione produttiva. Altrettanto rilevante, poi, l’aspetto turistico del parco. Francesca Monno, Consigliera della giunta direttiva, non ha dubbi nel riconoscere al Parco un ruolo chiave nella preservazione delle caratteristiche del territorio, anche solo per la sua conformazione morfologica: “Il parco è uno dei parchi fluviali più grandi d’Europa e, per questo, ha ottenuto prima nel 2002 e poi nel 2014 il riconoscimento dell’Unesco come “area di riserva della biosfera”. “L’area ha un’estensione di circa 90mila ettari, che comprendono una grandissima eterogeneità di realtà al suo interno; dal fiume, alle foreste di pianura, dalla flora alla fauna, dalle aziende agricole alle diverse edificazioni storiche. Quest’ultimo punto, poi, merita un’attenzione particolare, perché il parco del Ticino è un’area in grado di fondere natura ed architettura in un equilibrio perfetto, valorizzando ville costruite a partire dal 1500 e ricorrenze e luoghi storici, così come può essere la battaglia di Magenta, nel contesto di un paesaggio veramente incredibile.” Tra i percorsi più conosciuti, per coloro che volessero visitare il parco, che, lo ricordiamo, si estende a partire dal lago Maggiore sino al Po, c’è senza dubbio il percorso E1, che funge da asse di unione tra il Nord Europa (Capo Nord – Norvegia) e il Sud Italia (Capo Passero di Siracusa), passando proprio per le aree del parco. Dunque, una realtà, conclude Francesca Monno, “da conoscere ed assaporare”.

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