Milano / Malpensa

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Dall’insediamento di Trump la domanda è una e una soltanto: qual è la direzione che segue Trump? qual è l’obiettivo delle sue politiche? Nessuno è in grado di rispondere; né la logica, né l’economia, nemmeno la geopolitica o la politica interna. Gli Stati Uniti oggi sono una pallina impazzita che, rimbalzando ovunque sullo scacchiere mondo, genera di riflesso conseguenze inattese e spiacevoli. Il governo Trump è sempre più sinonimo di imprevedibilità, definizione che avrebbe gelato il sangue ai leader americani del precedente millennio. L’imprevedibilità è esattamente l’impressione che non dovrebbe dare un leader, poiché alla radice della sfiducia, preludio alla rottura delle alleanze. Gli Stati Uniti rappresentano la democrazia e la nazione più grande ed influente dell’intero globo terracqueo e questo implica che ogni sua azione, intrapresa all’interno del disegno di alleanze atlantiche e del commercio globale, sia vista e recepita in un clima di mutua fiducia e collaborazione. Dall’avvento del secondo governo Trump non una delle decisioni prese mira a cementare questa collaborazione; non una a costruire rapporti; non una a generare sicurezza e interscambio, bensì il contrario. L’annuncio recente di dazi verso il mondo intero è grave non tanto per l’intrinseca illogicità di calcolo che li giustifica (i dazi sono calcolati per frazione del surplus commerciale dei paesi verso gli USA con il deficit commerciale degli USA vs quei paesi), bensì per la faccia con cui gli Stati Uniti d’America li hanno comunicati al mondo intero. Gli USA hanno mentito al mondo consapevoli di farlo e hanno implementato misure non giustificate, sproporzionate e mendaci, oltre che contrarie ai principi del WTO. Il messaggio al mondo atlantico è stato molto chiaro: gli Stati Uniti mentono ai propri alleati. Oggi sui dazi, domani chissà, ma l’antifona trumpiana suona molto netta: ognuno per sé stesso, ma tutti con gli USA finché ci sarà bisogno di protezione. Ma che succede se crolla la fiducia nella guida americana? Che succede se gli USA perdono la credibilità? Fino ad ora gli Stati Uniti hanno fortemente beneficiato degli investimenti fatti nel costruire rapporti internazionali ed alleanze, ma che cosa succederebbe se tutt’un tratto questa fiducia venisse meno. Nessuno sa se questo sia un rischio calcolato, ma certo è che il caos non genera altro che caos e dall’incertezza emergono nuove guide. Le borse non gradiranno, l’economia non gradirà; speriamo almeno che non ci rimetteranno le libertà individuali, finora sempre garantite dall’ormai ex leadership globale americana. Che succede se si rompe il patto atlantico?
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