Con l'addio al calcio giocato anche di Alberto Gilardino sta sparendo ufficialmente pure la mitica Nazionale che ha vinto i Mondiali del 2006. Solo in 3 ancora in attività.
La fine di un ciclo, o se preferite di un'epoca. Si ok si tratta solamente di calcio, ci mancherebbe, ma per chi come me ha vissuto quell'indimenticabile 2006, vedere che anche un altro punto di forza della storica spedizione tedesca appende le scarpe al chiodo, beh... un po' di tristezza e nostalgia li crea. L'Azzurro che non c'è più, o quasi, perchè uno alla volta tutti i cosiddetti eroi del Mondiale in Germania stanno lasciando il calcio giocato. continua... »
Francia e Croazia: si parla tanto delle sfide tra i giocatori, ma ci si dimentica forse dei due commissari tecnici. E' la finale di Deschamps e Dalic.
Francia - Croazia, la finale Mondiale è... servita. Ma, mentre si parla delle possibili sfide tra Mbappé e Mandzukic, Griezmann e Perisic, Pogba e Modric o ancora Rakitic, Subasic, Lloris, Matuidi e via dicendo, forse ci si dimentica dei due principali artefici di questo traguardo. Da una parte Didier Deschamps, dall'altra Zlatko Dalic, eh già perchè se spesso si dice che dietro un successo gli allenatori centrano fino ad un certo punto, beh stavolta sono andati ben oltre. continua... »
Il Mondiale di Russia: c'era chi in tempi non sospetti diceva che sarebbe stata la competizione più bella, e in fondo aveva ragione. Peccato che l'Italia è a casa.
C'era chi l'aveva già detto in tempi non sospetti: "Vedrete, sarà uno dei Mondiali più belli". E in fondo come dargli torto. Certo, qui non si parla di gioco o partite spettacolari (beh... quelle fino ad ora sono sinceramente mancate; chissà se arriveranno dopo la fase a gironi), stavolta il concetto di bellezza va oltre il campo. continua... »
Il nuovo Governo a firma Lega Nord - Movimento 5 Stelle. Tra i vari Ministeri non ce n'è uno specifico per lo Sport. E' proprio dalle istituzioni che bisogna partire.
Interno, Difesa, Giustizia, Pubblica Amministrazione, Sviluppo Economico, Salute, Isrtruzione e via dicendo... Ma dov'è lo Sport? continua... »
Buffon ha annunciato il suo addio alla Juve. Cosa farà adesso, lo si scoprirà tra qualche giorno, intanto salutiamo, al di là del tifo, uno dei portieri più forti di sempre.
"Ciao Gigi"... ma stavolta è molto di più di un semplice e normale saluto. Perchè, al di là di quella che possa essere la tua fede calcistica, quando anche uno degli ultimi simboli del calcio italiano e mondiale lascia, l'unica cosa che devi fare è quella di stringergli la mano e ringraziarlo per ciò che è stato. continua... »
Lo strano mondo del calcio: basta una frase o un gesto, che subito vengono presi da esempio. Le dichiarazioni di Buffon dopo Real - Juve, ormai vero e proprio ritornello.
Domenica pomeriggio, uno stadio di provincia, la squadra di casa che si sta giocando forse la partita più importante della stagione (anzi, togliete pure il forse), l'attaccante che corre verso l'area, il contrasto con l'avversario e lui che cade a terra (è rigore oppure no, i pareri ovviamente sono contrastanti; per la cronaca non c'è alcun fischio, l'azione è buona e si continua), quando ecco che dagli spalti alcuni ragazzini (avranno avuto 11, 12 anni o poco più) si alzano in piedi e ripetono tra di loro: "Arbitro, sei non sei capace, siediti qui in tribuna con una coca cola, le patatin continua... »
Il duro sfogo di Gigi Buffon dopo la partita tra la sua Juventus e il Real Madrid. Puoi essere arrabbiato, deluso, amareggiato, ma serve comunque fare attenzione alle parole.
“Liberi tutti”, verrebbe quasi da dire. E poi, allora, non lamentiamoci se sui campi cosiddetti minori ‘se ne sentono di ogni”. Lo fanno i ‘grandi’, i professionisti, perché non dovrebbero farlo anche i più piccoli o giovani (chiamateli come preferite)? Già, perché? Il punto è proprio questo. “Gigi, stavolta no!”. continua... »
Strano il mondo del calcio e in modo particolare del tifo. Prima tutti a criticare la decisione di recuperare il derby di Milano mercoledì alle 18.30, poi lo stadio è pieno.
Prima cosa: lamentarsi, sempre, comunque, a priori. Lo strano mondo del calcio, o meglio più precisamente del tifo. Facciamo un passo indietro. Un mese fa, il derby di Milano tra Milan e Inter rinviato (così come tutte le partite di domenica 4 marzo) per l'improvvisa scomparsa del giocatore della Fiorentina Davide Astori e qualche ora dopo, quindi, la classica domanda... quando si recupererà? Bene, ecco la data, il 4 aprile alle 18.30: eh no, apriti cielo! "Come si fa a giocare di mercoledì, per di più a pochi giorni dalle festività di Pasqua e Pasquetta?". continua... »
La tragica scomparsa del capitano della Fiorentina, ci ha fatto capire che, al di là di come li possiamo vedere, anche i calciatori e gli atleti sono umani. Sono come noi.
"Siamo tutti Davide Astori". No, non è un'esagerazione. "Siamo tutti Davide Astori", nel senso più profondo della frase. Perchè è proprio quando accadono purtroppo simili tragedie, quando un ragazzo di soli 31 anni viene strappato per sempre all'amore ed all'affetto di familiari e amici che ci rendiamo conto ancor di più di quanto anche i calciatori (ma in generale gli atleti di ogni sport e disciplina) siano umani. continua... »
L'Europa League: per le società di calcio italiane più quotate sembra quasi più un problema che una competizione da onorare. Ben vengano le medie e piccole squadre.
C'è coppa e coppa. C'è coppa e coppa... purtroppo (aggiungiamo noi). Perchè, si fa presto a dire "sì, però non c'è paragone. Volete mettere l'una rispetto all'altra?", però poi non lamentiamoci quando si perdono i posti per andarci o ancora peggio viene meno la credibilità con il resto d'Europa. Una coppa è sempre una coppa, invece, che sia la Champions oppure l'Europa League nell'albo dei vincitori il tuo nome rimarrebbe stampato per sempre e così anche nelle tue bacheche personali quel trofeo sarebbe lì in eterno. continua... »