Milano / Malpensa
Il 'Black lives matter' smuove i nostri giovani
Può un cittadino americano, nel 2020, morire perchè nero? Può. È successo, più volte solo quest’anno, negli USA dei diritti civili e del sogno americano. Ma il ginocchio dell’agente che, per oltre 8 minuti, ha soffocato George Floyd (con la complicità di tre colleghi), ha smosso il mondo. Migliaia, milioni di persone, vip, sportivi, politici, altri agenti sono scesi in strada per rivendicare un mondo in cui ogni vita conti, che non dipenda dal colore della pelle. Il ‘Black Lives Matter’ (“le vite dei neri contano”) si è svolto in tantissime nazioni e anche a Milano migliaia di giovani, a distanza, hanno protestato. Tra loro anche ragazzi dei nostri paesi: “Eravamo quasi tutti giovani - ci spiega Elisa Paiardi, 20 anni, di Inveruno, studentessa dell’Accademia di cinema - una marea umana che può cambiare il mondo. Il problema del razzismo non è solo in America ma anche qui da noi, spesso solo più silenzioso. Non si può accettare che la gente soffra solo per il colore della pelle. Noi ragazzi abbiamo davvero l’opportunità di smuovere le coscienze e provare a lottare per un futuro del mondo davvero migliore”.
Milano - Black lives matter
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