Milano / Malpensa
"Ho sfidato il grande Gigi Buffon"
“… E non aver paura di sbagliare un calcio di rigore”, cantava Francesco De Gregori. Certo che no! Ma agitazione, beh… quella sì (tanta). Un pizzico di tensione, anche! Curiosità, in modo particolare! Perché già di per sé trovarsi lì sul dischetto è qualcosa che lascia il segno; se poi di fronte hai nientemeno che il portiere della Nazionale e della Juventus, Gigi Buffon, allora inevitabilmente le sensazioni raddoppiano. “Ho sfidato il numero uno per eccellenza” – La voce ancora fa fatica quasi ad uscire quando lo sentiamo al telefono appena rientrato da Torino. Gioia e felicità sono praticamente allo stato puro (in fondo non potrebbe essere altrimenti; non capita, infatti, tutti i giorni e non è da tutti ritrovarsi faccia a faccia con un campione del calibro appunto di Gigi, per di più se sei anche tifosissimo della vecchia signora). E Manuel Marangotto, alla fine, quel sogno l’ha realizzato davvero, grazie a SafeBook by Durex (il progetto didattico rivolto alle classi medie e superiori di tutta Italia, pensato per promuovere tra i giovani una corretta educazione all’affettività e alla sessualità attraverso una serie di strumenti e nozioni che aiutano gli adolescenti a diventare adulti coscienziosi, socialmente attivi e consapevoli delle regole alla base del rispetto verso se stessi e gli altri). “Sapete, ancora faccio fatica a crederci – continua il 14enne di Bienate di Magnago, studente all’istituto professionale Ipc Verri di Busto Arsizio – Solo poche ore prima ho visto Buffon in televisione durante una gara di campionato; il giorno dopo, invece, ero lì con lui a giocare su un campo da calcio. Se questo non è un sogno che si avvera! Tutto è cominciato qualche mese fa, è stata mia zia a iscrivermi al concorso di SafeBook by Durex. Pochi passaggi: entravi nel sito internet e qui alla sezione “Sfida un campione” dovevi rispondere ad alcune semplici domande e tra i vari partecipanti c’era una scrematura mensile fino alla scelta finale dei 6 vincitori. E poi…”. Poi solo e soltanto il grande giorno. “L’incontro con Gigi è stato a Torino – spiega Manuel – Sono partito da casa la mattina presto con mio fratello più grande e un amico e una volta al campo ci hanno accompagnati negli spogliatoi dove ci hanno dato magliette e pantaloncini della Carrarese calcio (tra i testimonial proprio dell’iniziativa) e in quel momento ecco che è arrivato Buffon. Non potete immaginare l’emozione. Ci ha salutato, abbiamo parlato un attimo e quindi siamo scesi sul terreno di gioco. La sfida stava per cominciare: abbiamo tirato ognuno 3 rigori a testa (ne ho realizzati due, peccato averne sbagliato uno! – scherza Manuel) e alla fine ci siamo fermati ancora qualche tempo con Gigi”. Un paio di domande, il pallone autografato in regalo a tutti, gli autografi e i selfie di rito, i saluti e si va… Il portierone agli allenamenti, i baby calciatori “per una mattina” invece allo Juventus Stadium per una visita del museo e dell’impianto.
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