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giovedì 21 novembre 2024 | ore 14:05

Ivan: da calciatore ad arbitro

Mettersi in gioco, sempre. Ogni ragazzo, con il tempo, scopre la sua passione e lo sport a cui maggiormente si addice. Capita così che, crescendo, a volte i giovani cambiano sport nel corso degli anni, passando da uno all’altro, scoprendo poi magari talenti inaspettati. Capita anche che chi, per tanti anni, ha giocato a calcio, passa poi dalla parte dell’arbitro.
Magnago / Storie - Ivan Nisoli

Mettersi in gioco, sempre. Ogni ragazzo, con il tempo, scopre la sua passione e lo sport a cui maggiormente si addice. Capita così che, crescendo, a volte i giovani cambiano sport nel corso degli anni, passando da uno all’altro, scoprendo poi magari talenti inaspettati. Capita anche che chi, per tanti anni, ha giocato a calcio, passa poi dalla parte dell’arbitro. “Mi ha sempre affascinato il ruolo del direttore di gara - ci spiega Ivan Nisoli, 16 anni di Magnago - così ho provato ad informarmi per poi iniziare a intraprendere questo percorso”. Da quando aveva cinque anni ha iniziato un percorso nel calcio di Vanzaghello e poi Magnago, con la fusione nell’Accademi BMV, ma lo scorso anno il passaggio: un corso di tre mesi con la LND federale, test e poi aggiornamenti continui. “Anche se la federazione permette il doppio tesseramente per ora ho sospeso con il calcio giocato e ho iniziato a dicembre ad arbitrare le partite di under 16 e 17. Ora ad aprile anche gli juniores, ma spesso anche i più piccoli. Ogni settimana ci sono dalle due alle quattro partite - ci spiega - noi arbitri non siamo tantissimi ma vi è molta richiesta. Ci alleniamo ogni martedì e giovedì al campo della Madonna in Campana, siamo circa in 20 ragazzi. Fin da quando ero piccolo mi incuriosiva e ora mi piacerebbe andare avanti per vedere cosa cambia ad ogni livello. Da noi la difficoltà è che siamo da soli, senza guardalinee o supporto tecnologico, per cui solo con la vista possiamo valutare. Già adesso spiace che a volte alcuni genitori e dirigenti non abbiano molto rispetto per la nostra figura: il calcio è bello e va tutelato anche nel comportamento fuori dal campo”.

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