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mercoledì 23 aprile 2025 | ore 21:50

Da Magenta a Vigevano

La nuova superstrada si articolerà in due tratte, per una lunghezza complessiva di circa 18 chilometri e un investimento stimato in 354 milioni di euro.
Magenta - Lo svincolo della Boffalora - Malpensa

Ora è ufficiale: la superstrada Magenta-Vigevano, prosecuzione della già esistente Malpensa-Boffalora, si farà. A stabilirlo è stato il Consiglio di Stato che, con una sentenza definitiva, ha respinto i tre ricorsi presentati da comuni, comitati ambientalisti e associazioni contrarie all’opera, mettendo così la parola fine a una vicenda lunga decenni.

Si tratta di un’infrastruttura strategica che collegherà in modo diretto la Lomellina all’aeroporto di Malpensa, attraversando sette comuni del sud-ovest milanese: Vigevano, Abbiategrasso, Ozzero, Cassinetta di Lugagnano, Albairate, Robecco sul Naviglio, Magenta e Boffalora sopra Ticino. Il progetto, ideato per la prima volta nel 1975, è tornato nei piani della Regione Lombardia nei primi anni Duemila. In origine, prevedeva anche il collegamento diretto con Milano attraverso il raddoppio della provinciale 114 “per Milano Baggio”, ipotesi poi definitivamente accantonata.

La nuova superstrada si articolerà in due tratte, per una lunghezza complessiva di circa 18 chilometri e un investimento stimato in 354 milioni di euro. I lavori, già appaltati, dovrebbero partire entro l’estate 2025.

Una lunga battaglia tra favorevoli e contrari
Il percorso della superstrada ha generato divisioni profonde sul territorio. Favorevoli al progetto si sono sempre detti i comuni di Vigevano, Abbiategrasso, Magenta, Ozzero e Robecco sul Naviglio, che vedono nell’opera un’occasione concreta per ridurre il traffico e accorciare i tempi di percorrenza tra due aree economicamente connesse ma finora poco collegate.

Contrari, invece, i comuni di Albairate, Cassinetta di Lugagnano e Boffalora sopra Ticino, affiancati dal comitato “No Tangenziale”, che ha raccolto 15 mila firme, dalle associazioni ambientaliste e dai sindacati degli agricoltori. I critici contestano soprattutto il consumo di suolo: secondo le stime, il 97% del tracciato passerà su terreni agricoli fertili. Inoltre, viene sottolineata la mancanza di alternative sostenibili, come investimenti sul trasporto pubblico o sulla mobilità dolce.

Nel 2020, i contrari avevano ottenuto una vittoria significativa al TAR, che aveva accolto alcuni rilievi relativi alle modifiche del progetto e alla valutazione d’impatto ambientale. Ma ora il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza, stabilendo che le modifiche non richiedevano una nuova VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e che “la legislazione in tema di consumo di suolo non impedisce di per sé la realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza strategica”, come ha precisato Anas.

Un’opera considerata strategica per il territorio
“Possiamo finalmente partire con un’opera fondamentale per la mobilità della Lombardia. L’infrastruttura garantirà una riduzione sensibile dei tempi di percorrenza fra Magenta e Vigevano”, ha dichiarato Claudio Andrea Gemme, amministratore delegato di Anas, sottolineando l’importanza dell’intervento anche in ottica di sviluppo economico e logistica.

Soddisfatti anche i rappresentanti della Regione Lombardia. “Il Consiglio di Stato ha rigettato le motivazioni avanzate dal fronte del No e adesso l’opera potrà finalmente partire. I cantieri apriranno entro l’estate”, hanno dichiarato i consiglieri regionali Andrea Sala e Silvia Scurati, ringraziando anche il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per l’impegno profuso.

Con il via libera definitivo, la nuova superstrada si prepara dunque a cambiare il volto della viabilità tra Vigevano e Malpensa, tra aspettative e polemiche che – con ogni probabilità – non si esauriranno con l’apertura dei cantieri.

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