Milano / Malpensa
Tanya e Kateryna in fuga dalla guerra
Ogni testimonianza è unica, ma anche così simile alle altre da lasciare senza parole. Dallo scorso 24 febbraio il mondo è davvero cambiato, tantissimo e per sempre, ma se per noi italiani è solo da ‘spettatori’ della tragedia e protagonisti della solidarietà, per milioni di persone è lo stravolgimento della quotidianità. Chi lavorava, studiava, vedeva crescere la propria famiglia, tra sogni e problemi, in Ucraina ha dovuto riscrivere il proprio futuro. Chi provando a sopravvivere alle bombe, chi scappando all’estero.
Tra le decine di testimonianze, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Maryana, giovane cuggionese ucraina da anni nel nostro Paese: “Vivo qui da molti anni- ci confida- sono una libera professionista, ma ho amici e parenti in Ucraina e il mio cuore è con loro. Con quello che è successo non potevo far finta di nulla, così appena è scoppiata la guerra ho fatto l’unica cosa che potevo, sono andata al confine con la Polonia a cercare di aiutare le persone a me care. Al confine l’aspetteva Tanya, che con la figlia di quattro anni e la madre è riuscita a raggiungere la frontiera europea, sfuggendo dal piccolo paese in cui era cresciuta con Maryana: “Mio marito è rimasto come volontario militare - ci dice - la nostra zona non è assediata da pesanti combattimenti come altre, ma la preoccupazione è tanta. Siamo scappati dalla guerra perchè la paura era troppa: nascondersi nelle cantine, sentire piangere mia figlia quando passavano gli aerei per bombardare,... negli ultimi mesi c’erano spostamenti di mezzi militari e prove di sirene, ma nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Da qui osservo un’app che mi dice se e quando stanno bombardando nel mio paese, per provare a sentire subito mio marito come sta. Non so come ringraziare l’accoglienza di voi italiani, siete davvero eccezionali, ma il mio futuro voglio che sia ancora là, a casa mia, ce la faremo a tornare nella nostra terra”.
Ma per Maryana al confine polacco ci fu un altro incontro, casuale, con Kateryna. Soli 18 anni, nonostante per l’aspetto sembra abbia meno anni: “Era arrrivata dal confine sola - ci dice Maryana- viene dalle zone verso sud in cui ci sono i maggiori combattimenti”. “Il mio sogno è studiare - ci dice - voglio proseguire gli studi. La mia Università non c’è più, è stata distrutta dalle bombe, ed ora è il mio unico pensiero. I miei genitori mi hanno mandata a Leopoli da Karkiv, ma poi non essendo sicuro nemmeno li, i miei genitori mi hanno inviata al confine per provare a darmi una speranza. Il mio sogno è imparare l’italiano per capire le persone qui da voi, e poi poter studiare design. E ovviamente sogno i miei genitori”.
Subito si sono attivati i contatti qui in Italia, ma le procedure non sono semplici. Ma con l’aiuto di Maryana si farà di tutto per trovare qualche opportunità. Il presente è fatto di procedure: registrazione al consolato, visite mediche, documenti. Ma anche paure. La piccola di Tanya, 4 anni e tanti sogni, ogni notte, quando sente gli aerei che atterrano a Malpensa, si sveglia piangendo ripensando al terrore delle bombe a cui è scappata. “Torneremo a casa - ci dice - ne sono sicura. Tornerà la pace. Fa male perchè anche i nostri parenti in Russia non ci credono a quello che sta accadendo, questo è ancora più assurdo. Mandiamo loro foto e video ma pensano non sia vero. E questo fa doppiamente male”.
TANYA E KATERYNA IN FUGA DALLA GUERRA
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