Milano / Malpensa
I falò nei campi
- 18/01/2022 - 18:16
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Una festa più 'intima', riservata, come in fondo è sempre stata in passato. La tradizione del falò di Sant'Antonio, per il secondo anno consecutivo, si è rinnovata nei cortili e nei campi contadini, con tanti piccoli/grandi fuochi. Da Cuggiono a Inveruno, da Mesero a Boffalora, un appuntamento così particolare e atteso non ha smesso di emozionare.
Parliamo dei ‘Falò di Sant’Antonio’, una festa religiosa e laica allo stesso tempo, le cui origini si perdono nei racconti della vita di campagna. Ciò che però sicuramente caratterizza maggiormente questa ricorrenza è la semplicità con cui la si tramanda, senza essere intaccata dai ritmi o dalle tradizioni moderne. Ma chi è Sant’Antonio Abate? Eremita e molto devoto alla preghiera, condusse da solo una vita ritirata, dove i frutti del suo lavoro gli servivano per procurarsi il cibo e per fare carità. Tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco vengono posti sotto la protezione di sant’Antonio, in onore del racconto che vedeva il santo addirittura recarsi all’inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori. Sant’Antonio tuttavia è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. E ogni 17 gennaio, alte cataste di legna vengono bruciate in suo onore.
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