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domenica 24 novembre 2024 | ore 06:20

Natale, festa anche per gli animali

Ogni anno molti animali regalati durante le feste vengono, purtroppo, abbandonati in estate. Avere un cucciolo in casa deve essere una scelta responsabile e consapevole.
Attualità - Natale festa per tutti, anche per gli animali (Facebook Carabinieri)

Natale a 6 zampe: potrebbe essere il titolo del cinepanettone dell’anno, invece è la festa che si apparecchia nelle case del 33% degli italiani. Tanti – secondo il Rapporto Italia 2017 dell’Eurispes – sono, infatti, coloro che hanno scelto di dividere la loro vita con un cane (62%) o un gatto, acquistandolo (34,4%) o adottandolo dai canili (30,4%), mentre il 31,3% lo ha ricevuto in regalo. E qui casca l’asino natalizio. Già perché per loro il significato della parola ‘festa’ non equivale all’atmosfera di bagordi ‘alla bipede’. Come far sì, dunque, che il Natale sia festa per tutti, animali compresi? Beh, in generale la tranquillità paga. Tuttavia, in giornate che radunano il parentame dai quattro angoli delle pareti affettive e qualunque età essi abbiano, ottenerla è difficile. Il cane rischia di iperattivarsi con corollario di marachelle canine, il gatto di arrampicarsi in cima all’armadio salutando la curva familiare fino a tempi di pace. Peggio si sentono i pet appena adottati, magari piazzati sotto l’albero per stupire i piccini. È tutto sbagliato? No di certo. Tutto giusto? Neppure. TRA DONO E ABBANDONO, IL 'PACCO' È BREVE - Ok sono teneri e carini: per questo a Natale sono decine di migliaia i cuccioli che finiscono sotto l’albero. Però poi crescono e diventano, spesso, i cani e i gatti che affollano canili e rifugi, o quelli che restano sulla linea di mezzeria delle strade di città. Eurispes, si diceva, parla di un 31,3% di cuccioli tra quelli presenti nelle case italiane – 60milioni secondo i rilevamenti Assalco-Zoomark 2017 – ricevuti come regalo. Ma tra dono e abbandono il “pacco” è breve, e a richiamare all’adozione responsabile ci ha pensato due anni fa il Ministero della salute con la campagna Feste felici per i nostri amici. Una delle locandine si occupa proprio di questo: “Un cucciolo non è un pelouche – recita – un animale è per tutta la vita”. Per questo si invita a tenere a mente che “regalare un animale a Natale deve essere una scelta responsabile e consapevole. È importante considerare il destinatario, l’ambiente in cui vivrà, la specie, la razza. Ogni anno, molti animali regalati a Natale vengono poi abbandonati in estate”. Segue il richiamo dell’articolo 6 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, ratificata dall’Italia con legge 201 del 4 novembre 2010, che vieta la vendita di 22 animali ai minori di 16 anni senza consenso esplicito di genitori o affini. E per chi proprio non intenda derogare dal regalo con cuore e coda: “Prendi un cane o un gatto al rifugio”, invita la locandina. “Se lo adotti – si legge ancora – lo farai felice per sempre!”. LA TRATTA DEI CUCCIOLI-BANDITI - Da dove arrivano, poi, i tanti cuccioli destinati ad essere regalati? Talvolta dal traffico illegale, con una tratta di cuccioli-banditi in trodotti sul nostro territorio nazionale spesso dall’Est europeo attraverso viaggi odissea. Sotto Natale i sequestri di carichi pelosi raggiungono il loro picco massimo, in conseguenza dell’impennata che in questo periodo conosce la domanda di cuccioli di razza. Ma questi cagnolini – che finiscono poi sul mercato sia attraverso allevamenti o negozi, sia tramite la nebulosa dell’online – sono spesso malati. Secondo le ultime stime Lav, la loro mortalità raggiunge il 50% tra quanti si spengono durante il viaggio e quanti poco dopo l’arrivo. Per loro, il Natale, è tutt’altro che festa. Il loro business movimenta qualcosa come 300 milioni di euro l’anno: acquistati per poche decine di euro, una volta che la loro origine viene contraffatta, sono rivenduti a prezzi anche fino a 20 volte superiori. ELETTRICISTI CON LA CODA - Le luci intermittenti, gli addobbi… Che bellezza! Ebbene, però: per cani e gatti rappresentano un pericolo, fido e micio ne saranno molto incuriositi. Da improbabili elettricisti con la coda rischiano di rimanere fulminati con i cavetti che potrebbero addirittura mangiare. Nella veste di (s)decoratori d’interni potrebbero sbriciolare le palline di vetro della bisnonna, con grave nocumento. Rinunciare? No. Basta tenere fuori portata di zampa cotanto repertorio. Comprese le stelle di Natale, insidia insospettabile. L’Euphorbia pulcherrima – questo il nome scientifico della pianta – è altamente tossica per le mucose dei ragazzi a quattro zampe, sia ingerita che solo toccata. La prognosi in genere è fausta, ma se fido e micio entrano in contatto con la sua linfa lattiginosa se la vedono parecchio brutta. CARA CIOTOLA QUOTIDIANA - Ma altre sostanze, ghiotte al nostro palato, per gli animali sono veleno: su tutte il cioccolato, che può condurre il cane alla morte per avvelenamento, ma anche le noci di Macadamia secondo l’elenco di cibi da non somministrare stilato dalla Food and Drug Administration. Bene poi non gli fanno i cibi conditi in arrivo dai nostri piatti. Se per il gatto sono difficili da mandar giù senza guai soprattutto i cibi grassi e salati – vade retro dunque fritti e salumi – per il cane nemmeno lo zucchero è adatto. Ancora una volta è il Ministero per la salute a fornire dritte utili per le ciotole della festa, invitando a non variare la routine alimentare quotidiana degli animali, ma soprattutto ad evitare i dolci. BOTTI DA BUTTARE - Infine i botti: petardi autorizzati o, peggio, frutto di elaborazioni e vendite fuori norma. Fido e micio ne soffrono. Il loro udito è estremamente più sensibile di quello umano. Così per loro l’esplosione di una miccia anche piccina sa di detonazione in grande spolvero. E hanno paura. Alcuni fuggono, altri cercano vie di fuga, anche lanciandosi da finestre e balconi. In tutti il cuoricino è sottoposto a palpitazioni estreme. Quella dei botti è una pratica da cui metterli al riparo tenendoli in casa, possibilmente non da soli, e avendo cura di chiudere porte e finestre così da attutire al massimo il rumore.

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