Milano / Malpensa
'A bordo di un Arcobaleno'
Un libro che non è soltanto un libro, ma un vero e proprio inno alla vita. Viviana Fornaro Brambilla, giovane giornalista di Magenta (tra l'altro, collaboratrice anche del nostro giornale, 'Logos'), racconta nel suo 'A bordo di un Arcobaleno', edito da Cavinato, quella che è la più bella esperienza che si possa vivere, la nascita della figlia Lucrezia. Un evento segnato inevitabilmente dal covid perché Lucrezia è nata in piena pandemia il primo luglio 2020. Ma nel libro non si parla di Covid. Sono 180 pagine di esperienze, di contenuti veri, originali ed esclusivi: le visite in mascherina, le percezioni dal canto suo, le chiacchiere virtuali con i suoi coscritti, le angosce, i rimandi al passato e i vissuti più o meno rocamboleschi, fanno del libro il suo punto di forza. Già il titolo è un racconto. Perché una bimba arcobaleno è una bimba nata dopo un momento difficile per la sua famiglia. Sono quei bimbi che portano la luce dopo il periodo buio della tempesta. “Il racconto vuole suggellare i tuoi primi momenti al mondo, durante un periodo cruciale in cui tutto passerà alla storia”, racconta Viviana riferendosi alla piccola Lucrezia. Tante le figure importanti che ruotano attorno al libro che uscirà in formato e book dall’11 gennaio e, a fine mese, sarà disponibile in formato cartaceo nelle migliori librerie di Magenta e non solo, e anche su internet ovviamente. Le dediche, tante. “A mia sorella, ospite di una comunità lontana dai suoi affetti, a mio papà, oggi disabile, a cui lo leggerà un educatore, ai miei cari nonni materni che si sono presi l’impegno di crescermi, come si fa con una pianta in cerca di un buon terriccio e, non ultimo, a mio marito, il super papà che se fosse andato a lavoro, non avrei avuto il tempo di scrivere questo nostro gioiello autobiografico”. E poi ci sono Lucia e Nora, de mamme che come Viviana hanno avuto il loro bimbo nel mese di luglio. Ma per loro non è stata una passeggiata. A loro l’autrice dedica “A bordo di un Arcobaleno”. “Concepito a seguito di una necessità, strettamente legata alla mia più grande passione, la scrittura, - commenta Viviana - il racconto autobiografico, riporta il nostro quotidiano ai tempi della pandemia. Inoltre, ci saranno rimandi al passato, insieme alle persone ricordate pocanzi, tratti anch’essi da fatti realmente accaduti, con nomi e cose immutati. Per smorzare i toni di qualche pagina 'nera', non mancano contenuti divertenti, bizzarri e talvolta tragicomici! Un bagaglio a quattro mani (le altre sono della mia neonata), di ciò che mi ha insegnato la vita, unitamente alla scuola sui banchi. “Non prendersi troppo sul serio”, è da sempre il mio motto, se no si corre il rischio di perdersi le cose belle e spensierate, spesso nascoste dietro alle fragilità”. E tra i momenti bizzarri c’è anche quella scianorrea e il compulsivo desiderio di bere e sputare che poi l’ha lasciata dopo il parto. Tra i momenti più commoventi l’incontro del 14 settembre con il papà che sta svolgendo la terapia riabilitativa a Vittuone. Dove c’è il Muro dell’Arcobaleno. Un nome che ritorna, inevitabilmente. Quattro occhi azzurri che si incrociano per pochi istanti. Viviana vuole che il suo libro diventi un punto di riferimento per le tante mamme che stanno affrontando la gravidanza in questo periodo difficile per tutti. “Attenzione però – ammonisce – va sfogliato con gli occhi di un bambino. E’ un libro che può essere letto comodamente a casa, ma con la tv spenta, oppure in metro, con gli auricolari che emettono un sottofondo zen. Può essere aperto sotto un pino, in compagnia di una merenda golosa, quella che preferite, ma fate attenzione alle briciole. In attesa di fare una visita, aiutandovi a scacciare la tensione. L’unico monito sarebbe per l’esame della vita, a ridosso di una promozione, evitate. Potrebbe farvi ridere così tanto, da far singhiozzare e storcere il naso alla giuria. Meglio di no, rimandate. Può leggerlo anche un bambino, dato che i contenuti sono accessibili e in chiave semplice. La sua mamma, mentre cura la torta nel forno o vi aspetta fuori da scuola”. Per la prefazione e la postfazione sono intervenuti due nomi importanti. Edoardo Raspelli e Candida Livatino.
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