Milano / Malpensa
Ticino: l'erosione delle sponde
- 12/10/2020 - 15:46
- Cuggiono
- Energia & Ambiente
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La piena dei giorni scorsi - che ha raggiunto i 1450 mc/sec (per fare un confronto nel 2000 erano stati 2600 ) – è stata in grado di riattivare ed aggravare i fenomeni di erosione presenti lungo il corso del fiume.
Ed in molti casi ciò è avvenuto là dove c’erano già delle difese spondali che, nel tempo, sono state erose dal fiume, ma mai manutenute e ripristinate a dovere.
Il caso più eclatante è avvenuto tra Robecchetto e Castelletto di Cuggiono dove il Ticino negli ultimi 20 anni è riuscito prima ad aggirare la difesa e poi ad erodere la riva alta mangiandosi boschi, campi coltivati ed il sentiero di fronte alla Cascina Gallarate : un fenomento in corso da tempo ma che ha avuto una forte accelerazione proprio in questi giorni.
Come intervenire per porre rimedio alla situazione?
Il principio generale che ispira gli interventi di regimazione idraulica lungo il Ticino è quello che il fiume (salvo la presenza di importanti infrastrutture pubbliche o private come nel nostro caso la presenza dell’oleodotto Trecate Turbigo, il canale Del Latte che alimenta la Centralina idroelettica delle baragge, nonché diversi insediamenti rurali da salvaguardare, dovrebbe essere lasciato libero di divagare all’interno del suo “ alveo storico” con interventi correttivi in alveo e che le difese sponsali, dove non se ne possa fare a meno, debbano essere le meno invasive possibile.
L’erosione della sponda tra Robecchetto e Castelletto di Cuggiono rappresenta un esempio emblematico, anche degli errori fatti in passato.
Poi con il tempo sia a monte che a valle sono state costruite una serie di difese spondali, che hanno ristretto la fascia di divagazione del fiume, reso inattivi anche nei momenti di piena i suoi vecchi rami e rimbalzato la corrente sull’alta riva lombarda, dove è cominciato il fenomento erosivo (vedasi la cartina allegata con indicata l'area dell'erosione (in rosso), l'ubicazione delle difese spondali esistenti a monte ed a valle(in grigio) ed i vecchi rami del Ticino (in azzurro).
Un intervento di messa in sicurezza della riva tra Robecchetto e Castelletto di Cuggiono è a questo punto oltremodo necessaria (si è formata una scarpata instabile lungo un fronte di circa 400 metri) sarebbe bene che ciò avvenga conservandone la bellezza paesaggistica e con i necessari inviti correggendo l’alveo del fiume, spostandone l’asse principale verso ovest facendone riprendere il suo alveo storico e le sue naturali aree di espansione.
Per il Coordinamento Salviamo il Ticino
Claudio Spreafico – Roberto Vellata - Oreste Magni
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