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"Polmoniti Val Seriana normali fino a marzo"

"I dati che abbiamo analizzato confrontando l’andamento dei ricoveri negli ultimi anni, dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio, l’assenza di polmoniti anomale in Valle Seriana".
Salute - Polmoniti

“I dati che abbiamo analizzato confrontando l’andamento dei ricoveri negli ultimi anni, dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio, l’assenza di polmoniti anomale in Valle Seriana e nella provincia di Bergamo prima dell’inizio dell’epidemia”. Lo ha detto Alberto Zucchi, direttore del servizio di epidemiologia dell’Ats Bergamo. “Abbiamo approfondito il tema – ha spiegato Zucchi – confrontando il numero delle polmoniti sull’intero territorio bergamasco negli ultimi tre anni. L’analisi è stata eseguita secondo criteri specifici utilizzati dagli epidemiologi, ricostruendo la quantità statistica di ricoveri per una serie di codici di patologia. In questo modo abbiamo escluso le patologie batteriche e di altra natura, restringendo il cerchio a quelle più assimilabili alle polmoniti tipiche da Covid-19”. “Il risultato di questa indagine – ha proseguito l’epidemiologo – dimostra chiaramente che, da gennaio 2017, il trend delle polmoniti in provincia di Bergamo è sempre rimasto nella norma fino all’inizio della pandemia del Covid. Gli andamenti sono corrispettivi alla fase invernale, in cui c’è una stagionalità di presentazione delle polmoniti che rientra nella normalità. I picchi sono invernali di 400 o 500 ricoveri e con attenuazione nei mesi estivi, aspetto del tutto normale. Mentre dopo l’inizio della pandemia i ricoveri sono arrivati anche a 4.000”. “Stesso discorso – ha aggiunto il dottor Zucchi – vale per l’ospedale di Alzano, dove l’andamento è sovrapponibile a quello provinciale, con pochi casi e senza criticità fino all’inizio dell’emergenza coronavirus. Questi dati, quindi, dimostrano chiaramente che fino a febbraio 2020 nel territorio bergamasco non c’erano particolari anomalie”. “Adesso – ha concluso Zucchi – la curva sta scendendo quasi ai livelli di sicurezza. Questo decremento, però non deve far abbassare la guardia. È comprensibile che i cittadini siano stanchi, ma è bene continuare a rispettare le distanze, utilizzare le mascherine all’esterno ed evitare assembramenti”.

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