Milano / Malpensa
Coronavirus: paura giustificata?
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha alzato il livello del Coronavirus cinese da 'moderato' a 'elevato' con un crescendo di contagi e morti a livello planetario. Ma è davvero così grave la situazione? Come ci stiamo comportando in Italia? Ci sono reali rischi? Lo abbiamo chiesto al primario di malattie infettive dell'Ospedale di Legnano Paolo Viganò.
Coronavirus, che malattia è?
"Partiamo da un presupposto - ci spiega - Il virus è stato individuato in un Paese e in un contesto di densità sociale enorme, dove vi sono zone ricche e benestanti e altre rurali e molto tradizionaliste con condizioni igieniche e abitudini alimentari quasi primitive. Se la catena alimentare non è sana o non controllata come da noi in occidente non vi è da stupirsi che vi siano queste malattie. Se poi aggiungiamo che non siamo più nel 1800 e in poche ore si viaggia da una parte all'altra del mondo, ecco spiegata l'ansia e i casi di contagio in vari Stati".
Come si diffonde il virus? Preoccupano i pazienti asintomatici?
"Per ogni malattia vi sono pazienti asintomatici - ci spiega il dott. Viganò - non è certo una novità. Se poi aggiungiamo che siamo in stagione di normali influenze con sintomi praticamente identici diventa difficile stabilire a priori se si tratta di Coronavirus o altro. I tempi di incubazione sono di 7-10 giorni per cui è inevitabile che vi sia un periodo di espansione del virus".
Ci sono veri rischi a livello globale?
"Come spesso accade si fa notizia solo su quello che si vuole. In Italia, non in Cina, l'influenza 2018-2019 ha provato 800 malati gravi, di cui 600 con condizioni molto critiche e 198 morti. Molti di più degli attuali decessi in Cina. Ma non si dice, perchè poi si tira in ballo i vaccini ecc... Invece è importante fare giusta informazione. Anche per le normali influenze, può essere importante vaccinare per tempo, le fasce più deboli della popolazione (bambini e anziani).
Se poi aggiungiamo che la città della Cina coinvolta ha la popolazione di tutta la Lombardia e il Veneto e l'intera nazione conta oltre un miliardo e mezzo di abitanti... le cifre del contagio attuali sono obiettivamente basse".
Ci sono rischi da noi? Come siamo organizzati?
"Da diversi giorni in linea con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, Ministero della Salute e assessorato regionale seguiamo e monitoriamo la situazione - spiega il dott. Viganò - La gente deve stare tranquilla, noi siamo comunque aggiornati e preparati. Il nostro reparto ha personalmente dato direttive alle ATS, ai Pronto Soccorso, al personale delle ambulanze e ai medici di base su come attivarsi, cosa fare e come comportarsi se vi fossero situazioni dubbie. Abbiamo anche a disposizione camere di isolamente immediato, se necessarie, ma in questo momento non ci sono allarmi specifici".
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