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sabato 23 novembre 2024 | ore 17:51

San Bartolomeo e l'asciutta

"Da San Bartulumè, l'aqua l'è bona par lavà i pè" è il proverbio coniato dalle generazioni che ci hanno preceduto per indicare il termine della stagione irrigua.
Cuggiono - Un canale irriguo

"Da San Bartulumè, l'aqua l'è bona par lavà i pè" è il proverbio coniato dalle generazioni che ci hanno preceduto per indicare il termine della stagione irrigua, che tradizionalmente si fa coincidere con la giornata di oggi.

Infatti, l'acqua che scorre nei canali e nelle rogge in questo periodo non serve più ad irrigare, visto che anche il mais e il riso hanno concluso il proprio ciclo vitale e devono solo arrivare a maturazione, seccando i rispettivi chicchi nelle prossime settimane. E così, l'acqua finalmente da San Bartolomeo si poteva usare per rilassarsi e rinfrescarsi con i piedi a mollo nelle rogge e nei canali, metafora del meritato riposo dopo una stagione passata a sudare al lavoro nei campi.

Tra pochi giorni, inoltre, incominceranno anche le asciutte dei canali e nel nostro territorio sono numerose le feste per sancire la fine delle attività agricole. Il fatto che la stagione irrigua si è conclusa è anche testimoniato dal livello del lago Maggiore, che in questo periodo dell'anno raggiunge sempre il proprio minimo, dopo aver contribuito sin dal mese di aprile a fornire tutta l'acqua necessaria alle coltivazioni della pianura qui tra est Piemonte e ovest Lombardia, in attesa di essere rimpinguato dalle copiose piogge autunnali. Questa tipica secca del lago tra fine agosto e inizio settembre è stata immortalata nel 1941 in una meravigliosa lirica del luinese Vittorio Sereni dal titolo, appunto, "Settembre". Ne condivido la strofa iniziale, per concludere questa mia riflessione:

"Già l'olea fragrante nei giardini
d'amarezza ci punge: il lago un poco
si ritira da noi, scopre una spiaggia
d'aride cose,
di remi infranti, di reti strappate.
E il vento che illumina le vigne
già volge ai giorni fermi queste plaghe
da una dubbiosa brulicante estate".

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