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Bullismo: sofferenza dall'indifferenza...

Sportello anti-bullismo a Magnago: in pochi mesi 15 casi. Ma anche nelle scuole superiori del territorio si segnalano divesi casi...
Generica - Stop al Bullismo (da internet)

Rimaniamo increduli, sbigottiti, angosciati. Ma anche stupefatti della mancanza di reazione e ‘rete sociale di protezione’ di fronte agli episodi della scuola di Lucca in cui gli studenti ‘bullizzano’ il professore, ma anche gli episodi in cui le vittime siano gli stessi compagni come a Lecce, Torino (dove si è arrivati a diversi suicidi) e altri episodi analoghi, da nord a sud, in tutto il territorio nazionale. Quello però che, forse, vi farà venire i brividi è che episodi analoghi accadono molto più di frequente di quanto pensassimo anche da noi, nelle nostre scuole supeiori, tra le compagnie ai margini delle nostre piazze, nelle società sportive, negli oratori. Probabilmente, almeno in parte, sono episodi che son sempre successi, ma la maggior attenzione e decisione dei genitori arginava preventivamente prima che degenerassero. Ora invece, complici le facilità tecnologiche di riprendere, raccontare e moltiplicare all’infinito l’atto di bullismo sui social network e la semplicità di condividere i video tramite whatsapp ha reso tutto molto più complicato e devastante. Soprattutto per le vittime. Spesso sole, molte volte non comprese nella loro sofferanza dagli amici, dai compagni, dai genitori e dagli educatori che dovrebbero accompagnarli a crescere, lasciati soli in un destino di umiliazioni e sofferenze, che a poco a poco li “mangiano” dentro. Ma è una responsabilità condivisa, perchè quante volte anche a tutti noi non è capitato assistere su un pullman, vicino a una scuola, nei nostri paesi a qualche episodio in cui il ‘gruppo’ si divertiva a prendere in giro e umiliarie qualcuno? Credo spesso e, temo, altrettanto spesso tutti noi abbiamo proseguito la nostra giornata senza far nulla, senza aiutare, senza denunciare. Col tempo dalle nostre scuole abbiamo perso l’educazione civica, e la condizione dei nostri paesi lo dimostra. Ma è anche tempo di ritornare a riconoscere le autorità, le persone educanti, ridare dignità alla meritocrazia e a isolare o indebolire chi vuole intimorirci.

Sportello anti-bullismo a Magnago: in pochi mesi 15 casi
A dimostrazione che si tratti di un problema reale, ma soprattutto vicino, basta osservare ciò che accade vicino a noi. A Magnago, lo scorso febbraio, è infatti stato attivato un innovativo sportello di ascolto anti-bullismo grazie all’importante collaborazione dell’Amministrazione comunale e l’asd Vo Kinh Dao. I risultati sono già notevoli. E tangibili. “In questi primi mesi abbiamo seguito già 15 casi - ci spiega la psicologa Antonella D’Ambrosio - per lo più di ragazzi di ragazzi e ragazze di elementari e medie, ma anche un caso di un ragazzo delle superiori che studia a Legnano. Normalmente sono i genitori che ci contattano per avere informazioni e chiarimenti. La procedura è molto semplice: prima il contatto, poi un colloquio con i genitori e, se la situazione lo richiede, l’incontro con il ragazzo/a. A quel punto ci attiviamo per parlare con insegnanti e personale educante. Direi che i risultati sono positivi e alcune situazioni sono migliorate se si pensa che erano casi di bullismo psicologico e fisico”. Lo sportello si trova presso l’ex scuola materna di Magnago in via Mameli. E’ attivo il mercoledì dalle 16.30 alle 18.30 e il sabato dalle 15 alle 17. Si può anche accordarsi per altri momenti chiamando il numero 349.3190112. Il servizio è attivo anche per casi di altri Paesi.

Episodi reali accaduti nelle scuole del nostro territorio
Un paio di anni fa, scene abbastanza surreali, con ragazze che si tiravano i capelli fuori dall’Istituto Torno di Castano Primo. Non era un fotomontaggio, ma una drammatica realtà, con molti studenti che filmavano divertiti. Ma episodi di bullismo sono molto più frequenti di quanto si pensi. Solo nelle ultime settimane abbiamo raccolto due casi che celeremo con nomi di fantasia, per opportuni motivi. Entrambe le ragazze frequentano le superiori in scuole del castanese e magentino. Entrambe le situazioni si protraevano da tempo. Elena, per esempio, ha dovuto lasciare la scuola, anche se era già al quarto anno. Le ha provate tutte, per andare avanti da chi la criticava e offendeva dicendo che inventava malattie. E ne ha avute, ha probabilmente somatizzato una situazione che andava avanti da molto. Sofia, invece, è da tempo bersagliata dai propri compagni di classe. Offese, bisbigli,... fino all’episodio di settimana scorsa, in cui, nei bagni, alcuni avrebbero voluto farla inginocchiare. L’attenzione dei bidelli, qui, ha fatto scattare l’allarme con convocazione di direzione e psicologi scolastici.

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