Milano / Malpensa
Un reporter di guerra
- 18/02/2016 - 09:07
- Arconate
- Attualità
- Liceo Arconate
Lui, un reporter di guerra; loro, liceali dai 14 ai 19 anni; insieme per conoscere, capire, confrontarsi e, perché no, scoprire gli aneddoti e i segreti di un grande giornalista. Una lezione alquanto particolare ha coinvolto tutti gli studenti (più di 480) del Liceo di Arconate e d’Europa; in cattedra è salito Giovanni Porzio, inviato di guerra che attraverso i suoi reportage fotografici e le sue parole racconta, da quarant’anni, i conflitti in ogni angolo del mondo e il loro tremendo costo umano. Perché tra una foto e l’altra, scattate sempre con pudore e delicatezza anche quando sembra impossibile trovarne, scorrono i racconti, le storie ma soprattutto le vite di tante persone.
L’occasione dell’incontro è stata l’Assemblea di Istituto organizzata dalla componente studentesca nella mattinata di martedì 16 febbraio; i rappresentanti degli studenti hanno invitato il giornalista (di ‘Panorama’ prima, di ‘Repubblica’ ora) per capire meglio una tematica di grande attualità raccolta sotto il titolo ‘La situazione in Medio Oriente: genesi di Isis e conseguenze su noi europei’.
Giovanni Porzio, rientrato solo la sera precedente da Baghdad, ha illustrato la situazione come chi è “abituato a raccontare quello che vede con i propri occhi”. L’attenzione dei ragazzi si è ovviamente concentrata anche sulla carriera di Porzio, diventato reporter di guerra per coniugare la smisurata passione di viaggiare ("da giovane volevo visitare tutti i Paesi del mondo, feci il viaggio Milano- Katmandù in autostop”) e scrivere. Ecco quindi lo svelarsi di tanti aneddoti: quando, al suo primo servizio da inviato in Egitto (per l’uccisione del presidente Sadat nel 1981), lasciò nel taxi egiziano tutto il materiale raccolto su cui lavorare (“la lezione è che si studia la situazione prima di partire e poi si scende per le strade per capire”); o l’anello che indossa, ricordo dell’amico interprete iracheno ucciso con tre colpi in faccia. Porzio, incalzato dalle domande, ha parlato anche dei pericoli del suo mestiere, dell’inutilità di correre rischi dettati dell’inesperienza perché “ti salvano la passione e il senso del nostro lavoro, cioè il dovere civile di raccontare”. Il reporter ha ricordato anche i sequestri in Mali, Etiopia e Iraq: quest’ultima (nel 1991 a Bassora) è un’esperienza che però ricorda con piacere (“i colleghi rapiti come me erano tutti molto nervosi, io invece avrei voluto che non finisse mai”) perché proprio in quell’occasione conobbe la sua attuale compagna Gabriella Simoni, inviata di guerra per Mediaset.
Una lezione particolare dunque per tutti gli studenti del Liceo di Arconate che continua, con la capacità critica di ognuno, sia vicino sia lontano dai banchi di scuola. E se i ragazzi tornano in classe , Porzio è pronto a ripartire, con il taccuino e la macchina fotografica di un inviato di (o meglio, contro la) guerra.
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