Chissà forse cosa dire l’avevano studiato con grande attenzione. E a voler guardare bene non si sarebbe trattato nemmeno di una scusa (in fondo, questo per loro è davvero periodo di capodanno). Ma, alla fine, che fosse realmente così oppure no, adesso poco conta, perché quando gli agenti della Polizia locale sono arrivati in quel capannone di Nosate la situazione che si sono trovati davanti a tutto avrebbe fatto pensare fuorché ad una festa appena conclusa o ancora da fare. Dall’esterno un normale e semplice edificio, dentro invece diversi cittadini di nazionalità cinese che dormivano uno accanto all’altro in due differenti locali, alcune macchine da cucire, materiale vario (una parte pronta e una ancora da confezionare) e cibarie di ogni genere. “La prima cosa che ci hanno detto è che erano lì per festeggiare il capodanno – spiega il comandante dei vigili urbani di Turbigo e Nosate, Fabrizio Rudoni – Senza perdere tempo, comunque, abbiamo provveduto ad identificare tutte le persone presenti nella struttura: si tratta di 13 soggetti, 12 dei quali sono risultati in regola con il permesso di soggiorno, il passaporto e le carte d’identità, mentre per uno sono in corso ulteriori accertamenti e verifiche”. Contemporaneamente, poi, è stato controllato l’intero capannone: “Al piano terra c’erano appunto le macchine da cucire, in quel momento ferme – continua Rudoni – Al primo piano (che avrebbe dovuto essere utilizzato come uffici), invece, abbiamo trovato alcuni dei cittadini cinesi, mentre gli altri erano in un altro locale (che sarebbe servito quale abitazione del custode). Subito abbiamo proceduto con le sanzioni per omissione della comunicazione di alloggio di stranieri (all’incirca 5/6 mila euro di verbali), oltre a quelle per la violazione delle normative per quanto concerne l’attività vera e propria (che nel frattempo è stata sospesa). Inoltre, stiamo vagliando anche la posizione dal punto di vista degli aspetti urbanistici e edilizi”.

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