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sabato 23 novembre 2024 | ore 19:36

Papà Gianpietro e il suo Ema 'pesciolinorosso'

E’ stata una testimonianza cruda, diretta ma anche molto emozionante e significativa quella di papà Gianpietro Ghidini proposta presso la Sala della Comunità dell’oratorio san Giovanni Bosco di Cuggiono nella serata di giovedì 23 novembre.
Cuggiono - Papà Gianpietro per Ema pesciolinorosso

Arriva come una secchiata di acqua gelata: capace di scuotere le coscienze, far riflettere, far discutere, confrontarsi e, magari, migliorarsi. Un’occasione di dialogo trasversale tra generazioni, tutte presenti in un’affollata platea: adolescenti, giovani, i loro genitori, educatori, insegnanti, nonni. E’ stata una testimonianza cruda, diretta ma anche molto emozionante e significativa quella di papà Gianpietro Ghidini proposta presso la Sala della Comunità dell’oratorio san Giovanni Bosco di Cuggiono nella serata di giovedì 23 novembre. Perché proprio in questa data, dieci anni prima, papà Gianpietro vedeva l’ultima volta il sorriso del figlio non ancora sedicenne Emanuele: un adolescente come tanti, desideroso di fare le sue esperienze ma, in quel periodo, con gli occhi tristi. Un malessere che papà Gianpietro racconta di aver intercettato ma che, sempre indaffarato tra appuntamenti di lavoro, aveva rimandato di ascoltare alla serata successiva. Una serata che per Emanuele, Ema, diventa tragica: la compagnia di ragazzi più grandi che frequenta, organizza una festa nella quale girano alcol e droga. Ema, come tanti adolescenti, prova le droghe sintetiche forse per adeguarsi al gruppo, per sentirsi più grande, perché illuso dall’idea che gli stupefacenti non siamo pericolosi ma anzi, siano benefici per mettere a tacere la sofferenza interiore. Dopo la droga Emanuele però sta male, è fuori di sé in preda alle allucinazioni: farnetica, minaccia gesti di autolesionismo. Nessuno chiama aiuto forse per paura di far scoprire la trasgressione o di deludere i genitori. Ema delirante si tuffa nel fiume in piena del suo paese, Gavardo, in provincia di Brescia e muore la notte del 24 novembre 2013. Nell’immediato, anche papà Gianpietro ammette di voler fare la stessa fine per il dolore e i sensi di colpa. Ma qualche giorno dopo, complice un sogno, Gianpietro comincia a prendere coscienza che il ricordo e l’amore di Ema lo potrebbero portare a una rinascita, verso la speranza di dare un senso alla vita, ad interrogarsi su come il dolore (anche il più atroce) vada affrontato (e non soffocato) affinché possa essere istruttore (e non distruttore) verso la serenità interiore, la vera felicità. Perché, secondo papà Gianpietro, la vera felicità non sono il successo, i soldi e il potere (come il mondo ci presenta in modo illusorio) ma la scoperta di se stessi, la capacità di amarsi, perdonarsi e trovare un senso: il suo è diventato, anche, quello di fare qualcosa per tanti ragazzi come Ema e i loro genitori. Nasce così, 10 anni fa, l’associazione ‘Ema pesciolino rosso’: più di 2000 incontri in tutta Italia soprattutto in scuole, un’opera teatrale, libri e pubblicazioni.
Tra i volontari, anche Carolina Bocca, intervenuta nella stessa serata a Cuggiono. Mamma di quattro figli, cambia vita diventando consulente per adolescenti e famiglie dopo la sconvolgente esperienza vissuta con il figlio Sebastiano, già a 13 anni consumatore di cannabis e ora ospite presso una casa educativa. Anche mamma Carolina ha parlato apertamente al pubblico di quanto sia stato per lei importante perdonarsi di fronte al disorientamento di avere un figlio trasformato negativamente dalle droghe e di fronte all’errore di non aver chiesto subito aiuto (forse per vergogna o presunzione) ma aver atteso due preziosi anni. Da lei tanti spunti di riflessione per i ragazzi (ai quali ha consigliato di non gettarsi sulle dipendenze da droghe, alcol, gioco, videogiochi, social…per affrontare la sofferenza e il disagio ma di chiedere aiuto ad adulti di riferimento anche fuori dalla famiglia) e per adulti (interrogati sulle loro capacità educative e genitoriali nei confronti di ogni figlio).
La serata (rivedibile sulla pagina Facebook dell’oratorio di Cuggiono: https://fb.watch/owlHQkvCSA/) è stata promossa dalla collaborazione tra l’Associazione Cuggiono Giovani, l’Oratorio san Giovanni Bosco e la Polisportiva san Giorgio di Cuggiono. Per approfondire http://www.pesciolinorosso.org/.

Guarda la sua testimonianza a Cuggiono

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