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lunedì 25 novembre 2024 | ore 09:00

Emozioni in volo: "Io, ex solista delle Frecce"

Quel sogno fin da bambino e che è diventato realtà. Angelo Boscolo, ex solista delle Frecce Tricolori: "Tante ore di volo e tanti ricordi ed emozioni".
Territorio / Storie - Angelo Boscolo con il Fiat G91 PAN

Quel sogno fin da bambino, gli occhi sempre all'insù a guardare i vari aerei che passavano sopra la sua testa e, appunto, il grande desiderio, un giorno, di potersi trovare lui stesso ai comandi. Ma, alla fine, Angelo Boscolo, non solo è diventato pilota, bensì è stato anche e nientemeno che il solista delle Frecce Tricolori. "Ho cominciato a volare sul Fiat G91 Pan nel 1978 - racconta - Mi hanno messo sulla coda il numero 10 e, poi, sono andato avanti per altri 2 anni, quasi ogni settimana. Diciamo che è stato un po' il mio aeroplano e, oggi, rivederlo qui a Volandia è davvero una bellissima emozione". Tante ore di volo, dunque, e, inevitabilmente, tanti ricordi. "Uno in particolare: in una base del nord della Germania, durante le prove (volo rovescio a circa 100 piedi dalla pista) ho sentito un grosso botto e d'istinto ho dato motore e ho spinto verso l'alto, così da prendere quota per lanciarmi e, poi, rientrare a terra - continua - E qui, Territorio - Il Fiat G91 PAN la scoperta, ovvero un gabbiano mi aveva colpito, aprendo un buco nel velivolo. Comunque, grazie ai tecnici, il danno è stato riparato e il giorno dopo ho potuto volare". O, come lo definisce lo stesso Boscolo "Ho fatto lo show - commenta - Il solista, infatti, è quello che ogni tanto si alza in piede e mostra ciò che sa fare, lui con l'aereo. Per meglio comprendere, tra un rientro e l'altro della pattuglia (aperture e ricongiugimenti), ci sono degli spazi vuoti e il nostro compito è muoverci con delle manovre che in formazione non si possono fare, sfruttando al meglio l'aereo". Un sogno, insomma, diventato realtà. "La passione è nata da piccolo, quando mio padre, per motivi di lavoro, si è trasferito in Sardegna - spiega - Abitavamo a Oristano, che è il punto di rincongiugemento degli aeroplani che andavano al poligono di Capo Frasca e, pertanto, ogni giorno li vedevo passare, per raggiungere la base di Decimomannu. Da lì, allora, mi è scattata proprio la voglia di fare il pilota, inizialmente per la Marina Militare, però, una volta scoperto che quest'ultima non aveva jet, l'ho subito scartata, indirizzandomi, appunto, all'Aeronautica". E proprio nel periodo da allievo alle scuole a Lecce, ecco il grande amore per le Frecce. "Mi ricordo bene che, fin dal principio, l'obiettivo è stato arrivare a pilotarle - conclude - Perciò, capite la sensazione e la contentezza che ho provato la prima volta che ho preso i comandi".

ORE E ORE DI VOLO: "IO, EX SOLISTA DELLE FRECCE TRICOLORI"

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