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domenica 29 dicembre 2024 | ore 18:46

Padre Davide dalla Guinea...

Da Canegrate partì nel 1992. Destinazione, la Guinea Bissau, paese del continente africano, con un sogno ben piantato nel cuore: contribuire a combattere la piaga della povertà.
Canegrate - Da Canegrate alla Guinea Bissau (Foto internet)

Da Canegrate partì nel 1992. Destinazione, la Guinea Bissau, paese del continente africano, con un sogno ben piantato nel cuore: contribuire a combattere la piaga della povertà e degli stenti da cui quella realtà è afflitta da tempo. E, in questi anni, lui, padre Davide Sciocco, non solo si è speso incessantemente e senza risparmio, ma ha anche sempre mantenuto i contatti con il paese da cui ha spiccato il volo. Nella consapevolezza che il cuore e l'affetto annullano ogni distanza geografica tra Italia e Africa. E la comunità, dal canto suo, lo ha sempre sostenuto a suon di raccolte di fondi e progetti. Il missionario canegratese ha preso carta e penna per rivolgersi alla sua comunità d'origine nell'approssimarsi del Natale. Una missiva che gli ha dato l'occasione per fare il punto su quanto, grazie anche alla generosità della comunità canegratese, è riuscito e sta riuscendo a organizzare. "Abbiamo creato un gruppo col quale andremo nei nostri quartieri per conoscere e ascoltare le persone - scrive - incontrare le associazioni locali per cercare di individuare quali siano i problemi più gravi come dipendenze da alcool e droga, abbandono scolare, violenze domestiche, gravidanze precoci e per cercare insieme delle possibili soluzioni. Si tratta di una nuova attività missionaria che ci induce a lavorare con la gente di ogni etnia e religione come ci invita a fare Papa Francesco nella bellissima lettera 'Fratelli tutti'. Padre Davide ritorna sulla storia di Fernando, di cui aveva raccontato alcuni mesi fa, cioè sulla vicenda di un ragazzo guineano molto malato per fortuna prossimo alla guarigione. Un ragazzo che, peraltro, è stato anche vittima di un colossale imbroglio in quanto, spiega il missionario canegratese, "grazie a un chirurgo musulmano molto bravo professionalmente e umanamente che ha ripreso in mano la sua cartella medica fin dall'inizio, ha scoperto che non si trattava di un tumore ma che lo stavano imbrogliando per ottenere i soldi per comprare il visto per il Portogallo". Una pagina brutta da un lato, ma molto bella per via, appunto, della guarigione del ragazzo che era in realtà affetto da un'ernia". Nelle parole di padre Davide non manca un accenno al Covid-19 che in Guinea Bissau sembra non avere lasciato tracce di particolare drammaticità: "Qui grazie a Dio è molto debole- prosegue - e da settimane non ci sono decessi". Un vero bene perché la sua presenza avrebbe rischiato di accumularsi pericolosamente a quelle già presenti il cui nome è "situazione sanitaria davvero precaria". Padre Davide correda la disamina con una punta di amarezza nel rilevare che "Fa malissimo venire a sapere di bambini e giovani morti in pochi giorni a causa della condizione in cui versano gli ospedali". Nel congedarsi dai canegratesi, il missionario rivolge gli auguri di ogni bene in vista del Natale promettendo di non dimenticarli nella preghiera. E i canegratesi potranno ancora una volta contribuire alla missione acquistando i regali solidali che saranno in vendita sul sagrato della chiesa parrochiale sabato 12 e domenica 13 dicembre al termine di ogni funzione religiosa.

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