Milano / Malpensa
Peccato Cristian, ma complimenti!
Peccato Cristian, ma c'è comunque la consapevolezza di avere fatto qualcosa di grande e importante. "Purtroppo è stato un viaggio a metà". Nella voce ci sono rammarico, delusione e anche rabbia, perchè alla fine un incidente lungo il percorso l'ha costretto ad abbandonare l'esperienza. Fino a Capo Nord in bici e ritorno (per raccogliere fondi da destinare alla ricerca per la sclerodermia, con il GILS - Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia): ci eravamo lasciati solo poche settimane fa, al suo arrivo in Norvegia appunto, pronto a rimettersi in sella per il ritorno, quando proprio durante il tragitto verso casa un infortunio sul percorso l'ha obbligato a chiudere in anticipo questa avventura. "Mi trovavo in Svezia - racconta lo stesso Cristian Malagnino - Stavo tranquillamente pedalando, poi un dosso sulla strada e sono purtroppo caduto, provocandomi la frattura scomposta della clavicola". Viaggio praticamente finito, dunque, e si rientra in Italia, a Turbigo (dove vive). "Dispiace - afferma - Adesso, infatti, sarebbe arrivata la parte più bella dell'itinerario; mi ero lasciato alle spalle i punti difficili, tra montagne, zone isolate, boschi e avrei cominciato ad attraversare aree che maggiormente si avvicinano anche al nostro Paese. Comunque c'è una grande emozione e soddisfazione per quello che sono riuscito a fare. Ogni volta che riguardo la cartina e il tragitto compiuto, sento una gioia unica". Ma, in fondo, Cristian ha dentro di sé una straordinaria forza che da sempre lo contraddistingue. Non a caso il suo motto è 'Non mettere un punto alla tua vita, metti una virgola'; e lui quella virgola l'ha messa eccome e continua a metterla ogni giorno, ogni istante, fin da quando, qualche anno fa, a causa di un infortunio sul lavoro ha perso il braccio destro. "Sono momenti terribili - ricorda il turbighese - All'improvviso le tue certezze vengono meno e hai due strade davanti, restare fermo oppure provare a ricominciare e io ho scelto la seconda. Oggi, allora, nonostante abbia dovuto tornarmene a casa in anticipo rispetto a quanto previsto, sono contento di ciò che ho fatto, di essere riuscito a raggiungere Capo Nord come mi ero prefissato. Certo, non nego che i momenti difficili non ci siano stati, ti mancano gli affetti familiari, gli amici, la tua casa; è stata una prima parte in solitaria, sei tu e basta; incontri alcune persone, però è complicato anche rapportarsi con loro, perchè non parlano la tua lingua, perchè fai fatica a farti capire. Comunque, se tornassi indietro, al giorno della partenza, beh... rifarei tutto come è stato. Le emozioni che ho provato sono state davvero immense".
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