Milano / Malpensa
Già 2 mila chilometri: "Capo Nord arrivo"
Il telefono squilla poco prima delle 12: “Ciao Cristian, come stai? Dove sei?”. “Ciao a tutti, in questo momento sono in Lituania, dopo avere percorso circa 2 mila chilometri”. La tabella di marcia, come da programma, alla fine è stata rispettata e il viaggio continua, o forse sarebbe più giusto dire che sta entrando sempre più nel vivo. Da Turbigo (meglio da Milano, dove è partito lo scorso 6 maggio) a Capo Nord in bicicletta, per quella che se da una parte è certamente un’impresa, dall’altra (la cosa più importante) è soprattutto un’esperienza di aiuto e sostegno a chi purtroppo è meno fortunato e si trova a confrontarsi con la malattia. Perchè il 40enne è stato fin da subito chiaro su quali fossero le motivazioni e gli obiettivi di questa sua nuova avventura: “Voglio raccogliere fondi da destinare al GILS e alla ricerca per la sclerodermia, ricordando ogni giorno quella frase, un vero e proprio motto, che mi accompagna ormai da tempo: Non mettere un punto alla tua vita, metti un virgola”. “Fa parte di me da diversi anni – racconta lo stesso Cristian Malagnino – da quando a causa di un infortunio sul lavoro mi è stato amputato il braccio destro. Sono momenti terribili, all’improvviso le tue certezze vengono meno e hai due strade davanti, restare fermo e non fare nulla oppure provare a ricominciare... e ho scelto la seconda”. Ma il turbighese, non solo si è rimesso in gioco, bensì ha fatto molto di più. “Nel 2015 ho deciso di compiere il giro dell’Italia in bici – continua – Purtroppo, però, ho dovuto interromperlo una volta raggiunta la Sicilia (le gambe non giravano più); quindi, due anni dopo mi sono rimesso sui pedali per portarlo a termine”. Fino, appunto, a questo nuovo appuntamento. “Sta andando molto bene – spiega – Fino a qui ho attraversato la Svizzera, la Germania, l’Austria, la Cecoslovacchia, la Polonia e adesso mi trovo in Lituania. Le emozioni sono già tante: i luoghi che sto vedendo e la gente che ho incontrato (tutti davvero disponibili e alcuni che mi hanno fermato, incuriositi da quello che sto facendo). Si procede, dunque, secondo programma, a parte un piccolo intoppo dovuto alla rottura del portapacchi della bicicletta che mi ha rallentato un po'. Le tappe, poi, vanno dai 60 – 70 chilometri giornalieri, in qualche caso ne ho fatti pure 100. Ora mi dirigerò verso la Lettonia, l’Estonia, la Finlandia fino a Capo Nord dove dovrei giungere all’incirca tra una quarantina di giorni (successivamente sarà la volta del ritorno, sempre in sella). Voglio ricordare ancora l’obiettivo finale di questa esperienza: io ci sto mettendo gambe e cuore, spero allora che gli altri diano il loro sostegno e contributo. Donate e fatelo in tanti. So cosa significa purtroppo confrontarsi con una simile malattia, avendo una persona a me cara che ce l’ha, quindi più siamo più i risultati saranno importanti. Chi volesse darci una mano, lo potrà fare tramite il mio sito internet www.cristianmalagnino.com oppure collegandosi alla piattaforma di crowdfunding splitit.it o direttamente al GILS”.
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