Milano / Malpensa
Al comizio... del Presidente Trump
"Trump for president!" (Trump come presidente!) sono queste le grida che mi hanno accolta appena ho messo piede nel luogo in cui si sarebbe tenuto il rally (raduno) presieduto da una delle figure politiche più importanti negli Stati Uniti d’America: Donald Trump. L’incontro si è svolto il 27 Ottobre 2016 a Fairgrounds, nella contea di Clark che comprende anche la città in cui vivo (Springfield, Ohio). La giornata è trascorsa in un turbine di emozioni ed eventi: la mattina mi sono recata a scuola in anticipo per svolgere degli esami richiesti dal sistema scolastico dello Stato dell’Ohio e, qualche ora dopo, verso le 10:00 la mia mamma ospitante ha firmato un permesso di uscita da scuola per permettermi di partecipare all’incontro. Quasi due terzi dei ragazzi della mia scuola hanno chiesto l'autorizzazione ai genitori per poter uscire da scuola e recarsi alla conferenza. Nell’aria vi era un’emozione ed un’eccitazione incredibile: i ragazzi non facevano altro che parlare di ciò che avrebbe detto Trump o di quante persone avrebbero preso parte all’evento. Io e i miei amici ci siamo affrettati per raggiungere il luogo dell’incontro il prima possibile e assicurarci così una buona posizione. La città era in fermento, tutti i cittadini sostenitori di Trump si preparavano a vederlo dal vivo. Le auto in coda dirette al raduno erano davvero tante, così come le persone in fila per i controlli di sicurezza prima di entrare nell’edificio ove si sarebbe tenuto l’intervento di Trump. Un fatto che mi ha particolarmente colpito è stato, fra i presenti, il gran numero di donne sostenitrici del partito repubblicano: all’incontro hanno partecipato circa 8000 persone, senza contare coloro che sono stati costretti a rimanere fuori a causa dell’insufficienza di spazio. All’ingresso venivano distribuiti cartelloni con slogan di supporto al candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti: in questo modo ogni sostenitore ne avrebbe avuto almeno uno da sventolare per sottolineare i vari momenti del discorso di Trump. Non volendo rimanere in mezzo alla folla dei presenti, mi sono avvicinata discretamente ad una delle guardie delle sezioni riservate alle persone munite di biglietti VIP e l’ho convinta a lasciarmi passare dicendo di essere una reporter del giornale italiano 'Logos'. In questo modo io e i miei amici ci siamo trovati a pochi passi dal palco ove avrebbe parlato Trump e, in seguito, abbiamo potuto seguire tutto il suo discorso senza dover sgomitare tra la gente. Il pubblico era molto euforico e cantava con gioia le canzoni che hanno preceduto l’entrata di Trump, prevista per le ore 13:00 circa. In precedenza, quando l’associazione responsabile del mio anno all’estero (AFS Intercultura) ha appreso che avrei partecipato alla tappa nell’Ohio del tour elettorale di Trump, mi ha subito contattata per farmi sapere che i conduttori di Caterpillar (la nota trasmissione di Radio Rai2) mi avrebbero presto chiamata per organizzare una diretta radiofonica durante l’evento. Il frastuono era davvero elevato e i sostenitori del candidato repubblicano sprizzavano gioia da tutti i pori in attesa del suo intervento. Prima dell’entrata di Trump ho cantato l’inno nazionale e prestato giuramento alla bandiera con i miei amici e tutti gli americani presenti, successivamente ho seguito il discorso del candidato alla presidenza degli Stati Uniti con entusiasmo e curiosità perché, a prescindere dalle sue idee politiche, che possono essere più o meno condivise, ritengo che questa sia stata un’esperienza che non dimenticherò mai.
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