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lunedì 25 novembre 2024 | ore 16:25

La seconda vita di Alex

Il libro del campione Alessandro Zanardi 'Volevo solo pedalare... ma sono inciampato in una seconda vita'. La storia di chi è tornato a vincere, dell'uomo e dello sportivo.
Sport - Alex Zanardi presenta il suo libro a Milano (Foto Eliuz Photography)

La seconda vita che comincia là, in Germania, a Lausitzring (il terribile incidente automobilistico al quale è sopravvissuto contro le previsioni di tutti, perdendo però le gambe). La seconda vita di un campione, con la ‘C’ maiuscola, riprendendo proprio il titolo del suo libro ‘Volevo solo pedalare... ma sono inciampato in una seconda vita’ e continuando, in fondo, quel suo primo testo (del 2003) che con “E adesso sotto con il resto” si concludeva. Perché tanti, molto probabilmente, al suo posto si sarebbero fermati, arresi, ‘accontentati’ di essere ancora a questo mondo, lui però no, lui... Alex Zanardi si è inventato una nuova vita che, se possibile, è forse più elettrizzante della prima. E lo ha fatto grazie al suo spirito, un prodigioso, indefinibile cocktail di serenità e ironia, forza incrollabile e voglia di divertirsi. Il tutto condito dalla solita dose di umiltà, che da sempre lo contraddistingue. Alex Zanardi ‘Da Castel Maggiore’; Alex Zanardi che ‘Voleva solo pedalare...’, il suo nuovo libro (tra parole, immagini, storie e aneddoti) che nei giorni scorsi è stato presentato alla libreria Rizzoli Galleria (della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano). Un insieme di pagine dove si scopre lo sportivo e l’uomo, infondendo in chi legge entusiasmo e speranza. Qualche esempio? Alex riesce a costruirsi una nuova carriera semplicemente perché si ferma all’autogrill, vede per puro caso una handbike legata sul tetto di un’automobile e via... O ancora, affrontando l’Ironman delle Hawaii, la gara di triathlon più sfiancante del mondo, sostiene (con onestà oltre ogni limite) di essere ‘avvantaggiato’ in quanto la maratona è più pesante per chi ha le gambe. ‘Volevo solo pedalare’, insomma, ripercorre tredici anni di via eccezionale, raccontata come se si trattasse della normalità, ma affrontata sempre con il sorriso sulle labbra e la passione nel cuore. Quel sorriso e quella passione che gli si legge in faccia ogni volta che ha chiamato a raccontarsi e ogni volta che sta per cominciare un’altra gara, una competizione, una sfida. Sorriso e passione, le stesse qualità che gli hanno permesso di vincere tre meravigliose medaglie a Rio, conquistate a quasi 50 anni. Alex Zanardi, alla fine, un esempio di sport e di vita. Un punto di riferimento per le generazioni di oggi e per quelle future... quando la forza di volontà, il carattere e la dedizione sono più forti di tutto e di tutti. (FOTO ELIUZ PHOTOGRAPHY)

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