Milano / Malpensa
L'ex rallista verso Santiago
Ci sono viaggi che hanno un sapore particolare e unico. Ci sono viaggi che ancora prima che cominciano ti lasciano dentro un’emozione difficile da descrivere a parole. E poi c’è questo, che è molto di più di un viaggio. E’ la voglia di continuare a mettersi in gioco, con la forza di volontà, il carattere, la grinta e quella determinazione che da sempre lo contraddistinguono. Perché a volte il destino purtroppo decide di voltarti le spalle, ma l’importante è non lasciarsi scoraggiare mai e alla fine anche quando tutto attorno ti sembra che sia finita o quasi, ecco che all’improvviso ti appaiono davanti una nuova luce e una nuova strada. Bobo Mainini lo sa bene, anzi ha fatto molto di più: ha trasformato quel terribile incidente stradale durante una prova di rally, che l’ha costretto in coma per 22 giorni e l’ha reso disabile all’80% (negli arti destri superiori e inferiori), in una vera e propria occasione e opportunità. “Non bisogna fermarsi – dice – Dobbiamo guardare sempre e comunque avanti cercando il lato positivo in ogni situazione che affrontiamo”. E la ricerca oggi allora per lui sono una serie di imprese che, una dopo l’altra, ha realizzato in questi anni, fino alla prossima in programma nel mese di ottobre. “Ho deciso – continua – Vado in handbike fino a Santiago de Compostela”. Già, avete capito bene! Bobo è pronto a partire per vivere l’ennesima bellissima esperienza. “In tanti mi chiedono chi me lo fa fare – afferma il 64enne di Corbetta – Pensate che oltre al grave incidente nel 1998, solo qualche settimana fa sono stato colpito pure da un infarto. Comunque non mi sono mai arreso, non volevo assolutamente, dovevo riprendermi in mano la mia vita in tutto e per tutto. Certo, non potrò mai dimenticare il giorno dello schianto (ad Imperia nel corso di una competizione); sono stato 22 giorni in coma, poi 7 mesi di ospedale, tra cure e riabilitazione e, infine, il referto: disabile all’80%. Basta con i rally, è stato il primo pensiero, dopo averci corso per anni e anni (ho iniziato che ne avevo 22), invece la passione era troppo forte e sono tornato, riprendendo a gareggiare nel campionato mondiale disabili e facendo anche l'apripista all'Abu Dhabi Desert Challenge ”. Fino alla scoperta 2 anni fa, grazie all'aiuto di Alex Zanardi, appunto dell’handbike. “Non sapevo cosa fosse – ribadisce Mainini – Quasi un caso che mi sono avvicinato e da quel momento non l’ho più abbandonata. Praticamente giorno, infatti, esco per un giro (50 – 60 chilometri a volta) e l’anno scorso mi sono cimentato in quattro viaggi (Corbetta – Lecce, quindi a Barcellona, Venezia e il giro della Lombardia). Mentre ora sono pronto per una nuova avventura, destinazione proprio Santiago de Compostela”. La partenza, allora, sarà il prossimo 8 ottobre, 2100 chilometri complessivi (70 – 80 al giorno), attraversando una parte della Liguria, della Francia e della Spagna per raggiungere la meta nel giro di un mese circa.
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