Milano / Malpensa
Australiano si 'perde' a Nosate
Melbourne - Singapore; Singapore – Zurigo; Zurigo – Malpensa e da qui fino a Nosate. Abituato forse al caos della grande metropoli, chissà che il fatto di ritrovarsi in un piccolo paesino di provincia non gli abbia fatto perdere l’orientamento. Ma, alla fine, per fortuna “tutto è bene quel che finisce bene”, certo è che un anziano signore australiano l’altro giorno ha vissuto un’esperienza davvero particolare. Le 15 circa di mercoledì quando alla Polizia locale di Turbigo e Nosate è arrivata un richiesta di intervento. “C’è un uomo in apparente stato confusionale che sta girando per le vie del paese – questo più o meno il messaggio della telefonata”. Subito, allora, il comandante Fabrizio Rudoni e gli agenti si sono messi in moto e dopo avere recuperato il pensionato lo hanno portato al comando. “Si capiva subito che c’era qualcosa che non andava – racconta il giorno dopo lo stesso comandante dei vigili urbani – Il signore era disorientato; non c’era quindi tempo da perdere, così ci siamo attivati per cercare di fare chiarezza sulla vicenda”. Le verifiche e le ricerche sono prontamente scattate. “Parlando con lui, siamo venuti a sapere che era atterato alla Malpensa la mattina stessa, ma con sé non aveva bagagli, bensì solo una borsa a tracolla, grazie alla quale comunque abbiamo almeno scoperto la sua identità (dentro, infatti, c’erano il passaporto, i documenti e alcune buste con diversi soldi in contanti; su chi fosse quella persona, invece, appunto un cittadino australiano, classe 1942). E sempre proseguendo nella chiacchierata, ecco svelato anche il motivo del suo viaggio nel nostro Paese: aveva già organizzata una vacanza, con tanto di alberghi prenotati tra Milano, Venezia e Roma”. Messo al suo posto, insomma, il primo tassello della storia, le indagini sono proseguite per cercare di fare chiarezza ancor di più sulla vicenda. Il passo dopo, dunque, è stato contattare lo scalo aeroportuale varesino e contemporaneamente il consolato australiano. “Qui sono arrivate altre conferme – continuano – Ossia che una persona con quel nome era davvero atterrata qualche ora prima, proveniente da Zurigo (dopo avere attraversato in aereo Melbourne, Singapore e infine la città della Svizzera) e che i suoi bagagli erano ancora lì. Inoltre, anche un autista lo attendeva in aeroporto la mattina stessa per il trasferimento nel capoluogo lombardo. Piano piano la storia si stava ricostruendo – concludono – E’ ancora un rebus onestamente che cosa abbia fatto dalle 8.30 di mercoledì, una volta arrivato nel nostro territorio, fino al pomeriggio quando lo abbiamo rintracciato. Intanto, comunque, il 73enne è stato trasferito in ospedale a Legnano (in nostro supporto abbiamo chiamato anche il vicesindaco di Turbigo, Bruno Antonio Perrone, tra l’altro medico) per essere sottoposto a tutti i controlli del caso, rimanendo in osservazione l’intera notte, per poi essere dimesso il giorno dopo e accompagnato da noi personalmente, prima a Malpensa a recuperare le valigie, infine a Milano per essere affidato al consolato australiano”.
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