Milano / Malpensa
Settant'anni fa i 'Tre Martiri'
- 24/02/2015 - 11:32
- Castano Primo
- Storie
I colpi di fucile che riecheggiarono nell’aria. La voce forte e chiara che si levò in cielo, al grido “Viva l’Italia”; “Viva i partigiani”. Franco Noé, Franco Griffanti e Antonio Noé erano poco più che ragazzi quando il 26 febbraio del 1945 vennero brutalmente uccisi dagli occupanti tedeschi. Settant’anni fa una delle pagine più tristi e terribili della storia di Castano Primo. Settant’anni dopo il ricordo dei tre giovani, i tre martiri patrioti, è più che mai vivo nei cuori e nelle menti di tutti. Così, ecco che l’altro giorno l’Amministrazione comunale, le associazioni, le istituzioni locali, le scuole, ma in fondo l’intera città sono tornati a rendere onore e omaggio a questi tre concittadini, eroi di ieri e di oggi, un esempio di che cos’è davvero l’amore per la Patria e la lotta per la libertà. La cerimonia si è aperta alle 9.15 con il ritrovo; quindi, la celebrazione della Santa Messa al cimitero e un momento di raccoglimento al muro dell’eccidio (appunto al camposanto castanese), per poi trasferirsi in corteo al monumento della Resistenza in piazza Mazzini. “Era la notte tra il 24 e il 25 febbraio quando Franco Noé, Franco Griffanti e Antonio Noé furono prelevati a forza dalle loro case e portati in caserma dove vennero duramente picchiati dai fascisti – si legge sulle pagine di quel tempo – Il mattino seguente, quindi, assieme ad altri prigionieri, furono trasferiti al campo militare di Lonate Pozzolo e successivamente al comando tedesco di Gallarate. L’inizio purtroppo della loro fine. Perché sottoposti nottetempo ad un sommario processo in lingua tedesca e costretti a subire enormi tormenti ed umiliazioni, il 26 febbraio vennero riportati nuovamente a Castano, al cimitero, dove furono fucilati uno ad uno davanti agli occhi attoniti e impotenti di una parte della popolazione castanese. Ma tante le persone che, non appena la notizia si diffuse, arrivarono sul posto portando fiori e rosari per quei tre giovani strappati per sempre alla vita. E tantissimi i cittadini in piazza il giorno dei funerali nella prepositurale di San Zenone”.
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