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domenica 24 novembre 2024 | ore 09:17

'Ely S.p.A.' spiega l'impianto

Giovedì sera, all'auditorium delle scuole Medie, la società che sta realizzando il cogeneratore ha incontrato la cittadinanza per spiegare nello specifico il progetto.
Turbigo - Massimiliano Cagelli di 'Ely S.p.A.'

“Alla fine dovranno essere i cittadini la parte fondamentale”. Massimiliano Cagelli, presidente e amministratore delegato di “Ely S.p.A.”, giovedì sera (nell’incontro pubblico tra l’azienda e la cittadinanza all’auditorium delle scuole Medie), ha voluto partire proprio da qui. Poche e semplici parole, per poi addentrarsi nello specifico delle procedure e delle motivazioni che hanno spinto il gruppo ad investire nel territorio turbighese. Al centro delle attenzioni l’impianto di cogenerazione che sorgerà tra le vie Lombardia e Molinara a Turbigo. La cronaca degli eventi, però, parte qualche minuto prima, precisamente dai cancelli dell’istituto dove diverse persone, del comitato “No alle Bio... Balle” (nato a difesa del territorio e della gente, non appena si è saputa la notizia che sarebbe stato realizzato un cogeneratore), ed anche semplici turbighesi, si sono radunate con cartelli e striscioni per esprimere tutta la loro preoccupazione e delusione nei confronti dei rappresentanti della stessa “Ely” e verso il sindaco e gli amministratori locali. “La salute non si vende – è stato il coro che si è alzato”. “Vogliamo chiarezza, non è ammissibile che abbiamo dovuto sapere del progetto quando, ormai, “i giochi erano fatti” – hanno proseguito – L’impianto non ha un senso: il nostro territorio è già saturo e, quotidianamente, costretto a doversi confrontare con continue criticità”. Poi le domande e gli interrogativi si sono trasferiti proprio all’interno delle scuole, a margine, appunto, delle spiegazioni della società sui dati e le metodologie che l’hanno vista attivare l’iter che, dopo vari incontri, richieste, permessi e verifiche da parte di diversi enti, ha portato all’avvio dei cantieri. “L’impianto nella sua struttura è quasi una sorta di cascina lombarda – sono state le parole dell’amministratore delegato di “Ely”, Massimiliano Cagelli – Nello specifico sarà suddiviso in tre zone: da una parte lo stoccaggio e la preparazione della biomassa, quindi la produzione del gas (processo di ossidazione incompleta di combustibile solido in gassoso) e, infine, la parte di cogenerazione, con la produzione di energia elettrica e termica. Alimentata esclusivamente da cippato di legna o pellet, tutto sarà constantemente monitorato grazie a dei raggi X, più c’è un essicatore per preparare la biomassa alla gassificazione. Inoltre, proprio per una questione di maggior trasparenza e vicinanza al paese, si era pensato ad un tavolo tecnico (al suo interno un rappresentante di Amministrazione comunale, “Ely S.p.A.”, Parco del Ticino, Legambiente e comitato “No alle Bio... Balle”) per decidere, appunto, sul cogeneratore”.

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