Milano / Malpensa
Sgarbi e il Caravaggio
- 12/03/2011 - 10:52
- Cultura
“Il Museo Diocesano nasce come emanazione della Diocesi ambrosiana, della quale esprime il riflesso nell'arte e soprattutto l'identità storica ed ecclesiale”. In questa frase si racchiude il museo milanese che si distende per i chiostri di di Sant'Eustorgio, inaugurato il 5 novembre 2001 grazie all'intervento dell'allora cardinale Carlo Maria Martini. Oggi il Diocesano è una delle più belle realtà artistiche milanesi, attivo nel proporre sempre nuovi e interessanti percorsi alla scoperta dei maestri dell'arte sacra. L'ultima iniziativa si intitola “Gli occhi di Caravaggio. Gli anni della formazione tra Venezia e Milano”, mostra che si è aperta ieri, venerdì 11 marzo, e curata da Vittorio Sgarbi, intento a far riferimento al mondo artistico che può aver ispirato e formato Caravaggio nei suoi esordi milanesi. Sono in molti a sapere che Michelangelo Merisi da Caravaggio, dai più conosciuto solo con il nome del paese di provenienza dei suoi genitori, nacque a Milano nel 1571 dove visse fino al 1588 svolgendo in loco i suoi primi passi artistici nella bottega di Simone Peterzano, un artista tardomanierista di scuola veneta. Infatti, gli anni precedenti alla partenza per Roma (1592), la città che lo consacrò, sono quelli lombardi, ma che spinsero il Caravaggio a trasferirsi a Venezia nel 1588, appunto, per conoscere da vicino l'opera dei grandi maestri del colore, Giorgione, Tiziano e Tintoretto. Proprio la fusione tra le attuali regioni Lomabardia e Veneto interessa evidenziare al buon Sgarbi, delineando, nel periodo tra il 1571 e il 1592, un clima artistico che ha interpreti di altissimo livello e che, oltre ai fuoriclasse sopracitati, comprende pittori come Moretto da Brescia, G.B. Moroni, Vincenzo e Antonio Campi, Simone Peterzano, Arcimboldi Ortolano, Lorenzo Lotto, Giovanni Ambrogio Figino, Jacopo da Bassano e molti altri. L'esposizione sarà nel museo di corso Porta Ticinese fino al 3 luglio, l'ingresso è possibile dal mercoledì alla domenica a un costo di 8 euro; tuttavia, vantaggioso può essere visitare la mostra il martedì, pagando solo la metà del costo citato.
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