Milano / Malpensa
"Perchè i nostri figli sbagliano?"
- 07/02/2011 - 11:32
- Castano Primo
I giovani sono il futuro, questo si sa, ma come aiutarli a crescere senza che si perdano nei problemi dell’adolescenza? Questa la domanda alla quale l'altra sera, in Villa Rusconi a Castano Primo, si è cercato di dare una risposta. L’Assessorato alla Promozione, Servizi e Solidarietà Sociale, attraverso l'assessore di riferimento, nonché vicesindaco, Roberto Colombo, ha organizzato il convegno ‘Perché i nostri figli sbagliano?’ proprio per conoscere e penetrare più a fondo nei problemi che affliggono i ragazzi nella fase di crescita dagli 11 fino ai 24 anni. Sono stati toccati i più svariati temi: la dottoressa Anna Maria Fiorillo, pubblico ministero presso il Tribunale dei Minori di Milano, ha esposto il crescente problema dei reati minorili e le conseguenze che comportano sui ragazzi tali gesti. Ma, soprattutto, si sono approfondite le cause di questi fatti, spesso legate alla voglia di far parte di un gruppo, di sentirsi padroni di se stessi e del mondo, liberi di fare qualsiasi azione, mossa volontariamente contro le regole sociali per mostrare capacità di trasgressione e forza. "Serve aiutare chi commette un reato a capire che il suo gesto è nocivo per la società e per se stesso, bisogna reindirizzare questi giovani attraverso la rieducazione sulla via della giusta partecipazione sociale." Ha puntualizzato don Claudio Burgio, cappellano all’interno del carcere minorile Cesare Beccaria e fondatore dell’associazione Kayrós Onlus. Le cause dei problemi giovanili tuttavia sono molteplici, i ragazzi hanno senza dubbio le maggiori responsabilità, ma al tempo stesso sorge spontaneo il dilemma di dove nasca la devianza minorile: in famiglia, nella scuola o nella società? "Sono quesiti su cui ogni giorno ci attiviamo affinché il tasso di devianza giovanile possa drasticamente diminuire." Ha aggiunto lo psicologo, dottor Francesco Sanò. All’evento era presente anche la dottoressa Laura Puddu, direttrice di azienda speciale consortile comunale, che ha esposto i dati della devianza nel Castanese, monitorando un abbassamento notevole dell’età in cui sorgono le prime discrepanze fra il minore e le regole sociali. La dottoressa ha anche chiarito il ruolo fondamentale del servizio per la tutela dei minori svolto con sempre maggior attenzione nel territorio. Infine, per trattare nello specifico di ogni tipo di dipendenza (fumo, alcool, droghe, dieta, sesso), è intervenuto il dottor Renato Durello, responsabile del dipartimento dipendenze e patologie correlate ASLMI1, che ha battuto il chiodo su un punto focale e spesso non considerato a sufficienza: serve prevenire e la miglior prevenzione deve partire dalla famiglia.
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