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sabato 23 novembre 2024 | ore 11:14

Indietro di un anno...

Scuole e parchi chiusi, bar e ristoranti con l'asporto e il domicilio e una serie di restrizioni. Se non guardassimo il calendario, sembrerebbe che il tempo si sia fermato al 2020.
Editoriali - Indietro di un anno... (Foto internet)

Il nastro rosso e bianco attorno ai giochi nei parchi, le scuole chiuse, bar e ristoranti con il servizio d'asporto e le consegne a domicilio, il coprifuoco e una serie di limitazioni e restrizioni... se non avessimo avuto modo di sfogliare il calendario, verrebbe quasi da pensare che il tempo si sia fermato alla primavera del 2020. Indietro di un anno, insomma: già, l'impressione oggi, purtroppo, è proprio questa. Sì, certo, nel frattempo sono arrivati, o meglio hanno prodotto (perché tra farli ed averli in quantità importanti, come hanno annunciato in 'pompa magna', beh... ce ne passa) i vaccini; ok, adesso abbiamo una conoscenza maggiore e, in certi casi, anche più speficica del virus; e va bene che, in questo momento, non ci troviamo di fronte ad un lockdown forte come quello che abbiamo affrontato in passato, ma tra zone gialle, arancioni e rosse, il nostro Paese, ormai da un anno, sta vivendo con il continuo apri e chiudi. Si fa un passo in avanti, alla fine, e subito dopo eccone altri due, se non addirittura tre a ritroso. Cambiano gli attori, o almeno una parte (dal Governo centrale a quello Regionale), ma non cambia la sostanza, con i cittadini (ci mancherebbe, discutibili e rimproverabili anche in questo caso alcuni atteggiamenti e comportamenti che si stanno vedendo) che vanno avanti a trovarsi nell'incertezza costante di non sapere ciò che accadrà da un giorno all'altro. Perché la tanto acclamata programmazione, ad un anno di distanza da quando è scoppiata la pandemia resta ancora solo e soltanto a parole...

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