Milano / Malpensa
Nuova camera sterile
- 13/01/2021 - 13:08
- Busto Arsizio
- Salute
La lotta al Covid-19 non distoglie l’attenzione dei clinici dell’ASST Valle Olona alla cura delle altre patologie, ad esempio quelle ematologiche. Chi deve affrontare il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (comunemente detto 'autotrapianto', in quanto la persona è al tempo stesso donatore e ricevente), sa che può contare sull’Ospedale di Busto Arsizio. Il 'Programma trapianto' (che comprende l’Ematologia e il Servizio trasfusionale) è accreditato dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) e dal Centro Nazionale Sangue (CNS), oltre all’iscrizione nel GITMO EBMT (European Society for Blood and Marrow Transplantation). L’ospedale di Busto ha maturato un’esperienza di trapianto autologo lunga oltre due decenni. E il 21 dicembre 2020, il presidio si è dotato di una nuova camera sterile: è situata in una zona filtro del reparto di Ematologia, all’ottavo piano del Padiglione Polichirurgico. “Era molto attesa - afferma il dottor Fabrizio Ciambelli, responsabile della Struttura complessa di Ematologia dell’Ospedale bustocco -. La nuova camera a flusso laminare si affianca alla esistente per l’attività trapiantologica e di terapia intensiva del nostro reparto. Grazie a filtri speciali che tengono sotto controllo la carica batterica, consente di ottenere livelli di purezza dell’aria estremamente elevati, riducendo così il rischio di infezioni per il malato. In un anno che si è chiuso da poco terribile per tutti noi, e in particolare per i pazienti oncoematologici, l’Ematologia ha dovuto affrontare prove durissime, ma con misure più stringenti a tutela del malato è sempre ripartita e ha garantito ai pazienti che comunque necessitavano di cure salvavita l’adeguato trattamento”. La nuova camera sterile è destinata a chi si sta sottoponendo al trapianto di midollo osseo. Sinteticamente, il malato affronta tre passaggi nella cura: la terapia di preparazione chemioterapia ad alte dosi, la reinfusione delle nuove cellule staminali, e l’attesa dell’attecchimento dopo il trapianto (fase più delicata). “Si aspetta in camera sterile che il midollo osseo attecchisca e cominci a produrre nuove cellule del sangue, generalmente entro due o tre settimane. Noi medici esercitiamo continui controlli. Il paziente rimane circa un mese in isolamento”. Busto esegue trapianti autologhi da oltre vent’anni: ne hanno beneficiato oltre 400 pazienti. E anche la pandemia non ha tolto forza all’attività del reparto, come spiega il medico: “Nel 2020, nonostante il Covid-19, sono stati eseguiti 19 trapianti autologhi di cellule staminali senza complicanze severe. Se pensiamo che nel 2019 erano stati 22, possiamo dire di aver ridotto minimamente la nostra operatività”. Il responsabile esprime un ringraziamento particolare a tutta l’équipe, “che ha dimostrato grande resilienza, e l’augurio per tutti che il 2021 sia l’anno in cui torni una più serena normalità. Possiamo guardare avanti con fiducia: la vaccinazione dei pazienti fragili ci consentirà di normalizzare l’attività dei trattamenti chemioterapici e trapiantologici”.
Inutile dire che il dottor Ciambelli e il suo staff si sono già sottoposti a vaccinazione anti Covid-19: “Noi ematologi non possiamo essere veicolo di contagio per i nostri malati: prima ancora di pensare a tutelare la nostra salute è un dovere nei confronti di pazienti così fragili, che hanno già pagato un prezzo altissimo in questa pandemia”. Il direttore sanitario dell’ASST Valle Olona, Paola Giuliani: “La nuova camera sterile rappresenta uno strumento importante per proseguire nel percorso orientato al continuo miglioramento della qualità delle cure delle patologie ematologiche di origine oncologica. Il trapianto autologo di cellule staminali costituisce una delle modalità più avanzate e moderne di cura di queste patologie: la chiave di successo è costituita principalmente dalla multidisciplinarietà e multi professionalità. L’Ematologia diretta dal dottor Ciambelli lavora in sinergia con le Unità operative di laboratorio di Emoterapia e del Centro trasfusionale, condotte dai dottori Ambrogio Pagani e Giovanni Crovetti. Questo approccio integrato è ragione di successo delle cure ed è unico nel territorio varesino: un altro importante passo avanti della nostra Azienda”.
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