Milano / Malpensa
"Tamponi drive through"
Alcuni Comuni della zona lo hanno già introdotto e con buoni esiti, perché non facciamo la stessa cosa noi? La consigliera della Lega di Arluno, Nella Maria Corrado, si dice convinta dell'opportunità e del beneficio di dotare anche il territorio cittadino di un punto tamponi 'drive through'. Una proposta, questa, su cui il sindaco Moreno Agolli e la maggioranza a suo sostegno non hanno chiuso la porta. Ma con due avvertenze: la prima, il sistema deve essere caratterizzato da una gestione pubblica per evitare che si creino indebite speculazioni di mercato; la seconda, sarebbe opportuno raccordarsi a livello intercomunale. "L'attività di diagnostica - ha premesso il primo cittadino - deve essere il pilastro di un buon sistema sanitario pubblico, certo, la situazione pandemica è complicata e bisogna tenere conto di diversi aspetti tra cui la difficoltà di risorse e di tracciamento, in un incontro avuto con Ats è emersa l'esigenza di coordinare in modo sempre maggiore le strutture sanitarie del territorio, medici, ambulatori, che devono essere potenziate a beneficio della popolazione". Ma qualcosa, sul discorso 'drive through', ha precisato Agolli, bolle certamente in pentola. E questo per effetto di un'operazione di interlocuzione avviata tra Chiara Calati, sindaco di Magenta e Comune primus inter pares del piano di zona, e la Regione. "Il problema - ha aggiunto Agolli - è di creare una situazione di supporto che non si limiti alle necessità immediate ma porti poi benefici permanenti". Il sindaco arlunese ha infine ribadito che in tutto questo sia mantenuto il punto fermo del primato dell'ambito sanitario pubblico. Tanto da avere voluto, e ottenuto, nella proposta articolata da Corrado un emendamento con cui si afferma l'esecuzione dei tamponi come qualcosa che "Rientra in un servizio minimo assistenziale determinato" da parte del pubblico. La proposta è stata sposata anche dal gruppo 'Insieme si può Cambiamo Arluno' che, per bocca del consigliere Alfio Colombo, ha espresso l'esigenza di "Coinvolgere il Piano di Zona per evitare che ogni Comune si lanci in iniziative autonome e non coordinate".
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