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lunedì 25 novembre 2024 | ore 04:58

La pandemia della confusione

Politici che fanno i virologi e virologi che fanno i politici e... intanto la gente non ci "sta a capire più niente". Tra Dpcm, ordinanze e misure che dicono tutto e il contrario di tutto.
Editoriali - Covid: che confusione (Foto internet)

Politici che fanno i virologi e virologi che fanno i politici e... intanto la gente non ci "sta a capire più niente (o quasi)". Dicevano i 'Ricchi e Poveri' in una delle loro famose canzoni (certo in altri periodi e per qualcosa di bello, fortunatamente) "Che confusione" e, in fondo, è proprio quello che ci troviamo a vivere tutti noi ormai da mesi. Ma, va bene passi la primavera scorsa, quando il Covid-19 era qualcosa di sconosciuto e che ci ha colpito all'improvviso, un po' meno, invece, adesso che del virus sappiamo molto di più e che, in modo particolare, la cosiddetta 'seconda ondata' era stata ampiamente prevista. Eppure no! Perché le domande, i dubbi e le perplessità, purtroppo, continuano ad essere all'ordine del giorno. I tanti Dpcm del Governo che si susseguono a cadenza settimanale (se non addirittura di pochissime ore l'uno dall'altro), poi le varie ordinanze regionali (che si mischiano con le stesse disposizioni che arrivano da Roma) e, infine, le misure e le indicazioni contenute all'interno appunto degli stessi documenti. "Si può fare una cosa oppure non è permesso?": prima è sì, anzi contrordine "E' vietato", beh, però, aspetta un attimo che "Forse"; ancora, la suddivisione delle Regioni per colori (giallo, arancio e rosso): "Oggi la tua zona è così, domani chissà!" (più che un'emergenza, sembriamo di fronte ad un semaforo). O, quindi, le diverse attività commerciali (metti in campo ogni accorgimento fondamentale per la sicurezza e la prevenzione dal contagio e potrai proseguire con il lavoro; no, un attimo, chiudi... che è l'unica strada necessaria in questo momento; fermo, però, qualche istante di nuovo, perché magari ti diamo la possibilità di svolgere almeno una parte della tua professione). E, inevitabilmente, allora c'è chi l'ha già ribattezzata "la pandemia della confusione". Beh, dopotutto, come dargli torto!

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