Milano / Malpensa
Una Lombardia da scoprire insieme
- 30/05/2020 - 07:22
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Dopo settimane lunghe e faticose, di preoccupazione e dolore, e di #iorestoacasa, una parziale e timida (a volte invece fin troppo baldanzosa) riapertura. Ci si può muovere (finalmente senza autocertificazione) liberamente in Lombardia, nel rispetto delle norme previste (distanziamento sociale, uso della mascherina, igiene delle mani e sanificazione). I dati sono incoraggianti, il virus pare sotto controllo, ma i rischi di una repentina riapertura che permetta gli spostamenti tra le Regioni per la Lombardia (la regione più colpita dal Coronavirus) non possono essere sottovalutati e potrebbero (previe le ultime valutazioni degli scienziati, che già han espresso i loro dubbi) far slittare la riapertura dei confini di una o due settimane rispetto alle altre Regioni. Ma se ancora dovessimo essere limitati a muoverci all’interno della “sola” Lombardia... proviamo a considerarne la bellezza, a cominciare dai suoi 11 siti Unesco e dalle ricchezze culturali/storico/artistiche/naturali: finalmente l’occasione per riscoprire il tesoro di ‘casa nostra’! Molti siti sono all’aperto, e permettono, infatti, visite in sicurezza. Possiamo viaggiare nella storia partendo dalla Val Camonica, con le incisioni rupestri (il primo sito italiano ad essere riconosciuto patrimonio UNESCO) che affondano le loro radici ad 8000 anni prima della nostra era: una straordinaria documentazione figurata sui costumi e sulle ideologie preistoriche. Oppure spingerci sulla costa sud del lago di Garda, all’estremità della lussureggiante penisola di Sirmione (tanto decantata dal poeta Catullo), dove si trovano le ‘Grotte di Catullo’, le grandiose rovine di una villa romana di epoca imperiale, edificata nel I secolo a.C. (raggiungibili a piedi, seguendo le indicazioni dal centro di Sirmione). O, ancora, passeggiare nel parco archeologico di Castelseprio e Torba, risalente all’età longobarda, con i resti del castrum disseminati tra i boschi e la bellissima chiesa di Santa Maria Foris Portas, nota per il ciclo di affreschi che narra il tema dell’infanzia di Cristo secondo la tradizione dei Vangeli apocrifi: il modello più significativo e quello più conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio italiano dell’epoca, oppure visitare il Villaggio operaio di Crespi d’Adda, intatto nel suo insieme architettonico. Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai sviluppatosi tra il XIX e il XX secolo, costituisce una sorta di città ideale del lavoro, in cui i dipendenti e le loro famiglie potevano avere tutti i servizi necessari per vivere, dall’educazione alla sanità, persino lo svago: chiesa, scuola, ospedale, dopolavoro, teatro, bagni pubblici, spacci alimentari e di vestiario. Se si dovesse scegliere la zona di Pavia, a sette chilometri a nord della città si trova il monastero della Certosa, grandioso complesso al limite del parco, voluto da Gian Galeazzo Visconti, con funzione oltre che di cappella privata per la devozione anche di mausoleo familiare, dove si rimane affascinati dalla splendida decorazione scultorea della facciata in marmi bianchi e policromi o il superbo ciclo pittorico del transetto della chiesa. Merita una visita anche la magnifica città d’arte di Mantova, gioiello del Rinascimento italiano, sulla sponda del fiume Mincio, dove si può ammirare Palazzo Te, il Palazzo Ducale, il Duomo, la piazza Sordello e la piazza delle Erbe, la Basilica di Sant’Andrea... Mantova deve il suo splendore alla famiglia Gonzaga, che dal 1328 al 1707 divennero prima signori, poi marchesi e, infine, duchi della città. Per la loro magnificenza non si possono dimenticare il Duomo di Monza e il Museo dei Tesori del Duomo, la Reggia di Monza e il parco della Villa Reale... visite imperdibili! A Varese bellissimo è il Sacro Monte, opera di evangelizzazione popolare tesa a celebrare i dogmi della chiesa cattolica contro il dilagare della riforma protestante; si compone di una via sacra, lunga circa 2 km, con scorsi paesaggistici che si possono apprezzare nella salita a piedi, fino alla sommità del monte, con 14 Cappelle che raccontano i misteri del Rosario, fino al Santuario. Da Varese ci si può spingere verso Lecco, per ripercorrere i passi dei Promessi Sposi su “Quel ramo del Lago di Como”. L’itinerario manzoniano a Lecco ci riporta alle scene con cui Alessandro Manzoni ambienta il suo capolavoro: un borgo fortificato con un proprio castello, la presunta casa di Lucia, la chiesa di don Abbondio, il Convento di Fra Cristoforo, il Palazzotto di don Rodrigo, sulla rocca il Castello dell’Innominato. Tantissimi sono le alternative nella nostra Regione, dalla suggestiva Città Alta di Bergamo al Duomo di Cremona, fino alla Piazza della Loggia a Brescia, e poi Sondrio, Lodi...Spesso si è propensi a viaggiare lontano, questa può essere l’occasione per riscoprire le bellezze artistiche della ‘nostra’ Lombardia.
Territorio - Bellezze di Lombardia
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