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lunedì 23 dicembre 2024 | ore 21:32

Minardi e 'Progetto Magenta'

Abbiamo intervistato Silvia Minardi di ‘Progetto Magenta’, per confrontarci con lei sull’evoluzione del gruppo politico ad un anno dall’ideazione.
Magenta - Silvia Minardi di 'Progetto Magenta'

Abbiamo intervistato Silvia Minardi di ‘Progetto Magenta’, per confrontarci con lei sull’evoluzione del gruppo politico ad un anno dall’ideazione. La vostra più grande soddisfazione in questo anno… “Dopo un anno Progetto Magenta è oggi un’associazione politica con un numero di soci importante, che si impegna su diversi fronti, conosciuta e riconosciuta da molti in città per la sua serietà. Siamo un punto di riferimento per molti cittadini che ci ‘affidano’ le loro piccole e grandi battaglie. Abbiamo anche deciso di sostenere almeno due progetti di solidarietà all’anno”. E la più grande delusione? “Vedere alcune persone lasciare Progetto Magenta quasi subito per la nostra decisione di non schierarci né con il centro destra né con il PD: abbiamo creduto fin dall’inizio che la scelta del civismo fosse l’unica in grado di mettere mano ai problemi della città e continuiamo a crederlo anche dopo un anno di governo destra-centro”. Vi abbiamo visto di passaggio nell’area ex Novaceta: un problema ancora insoluto dopo un anno di nuova amministrazione comunale. Voi cosa ne pensate? “Sì, abbiamo fatto tappa all’ex-Cral Novaceta nel corso della nostra seconda biciclettata per le vie cittadine. Siamo vicini al Movimento Popolare Dignità e Lavoro, che sta portando avanti un’attività di presidio importante del luogo. È di questi giorni la riapertura del campo da tennis, struttura importante se considerate che a Magenta non si può praticare questo sport su terra battuta a meno che non si sia membri di un tennis club. Mancano le strutture - i campi di via Casati sono ormai diventati sempre più campi di calcetto. Sono convinta che l’area vada restituita alla città come parco. Ma solo un’amministrazione autorevole, che si siede intorno ad un tavolo con i diversi interlocutori interessati, può fare tutto questo”. Ha accennato all’area ex Saffa. Anche lì: grandi annunci della creazione di una sorta di succursale del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. E poi? “Sull’area ex Saffa il discorso è analogo, anche se il progetto della precedente amministrazione non era mai stato formalizzato con una delibera di giunta. Anche in questo caso, credo che non si possa rimandare oltre la decisione di intraprendere un percorso serio con chi oggi detiene la proprietà dell’area: credo che sia importante difendere gli interessi dei magentini tutti. In questo caso, si aspetta forse la realizzazione della variante, forse un’offerta proveniente da altri, un’illuminazione, un segnale dal cielo… non lo so. Ciò che so è che il silenzio su queste due aree è sconcertante: si fa finta di niente. E invece, queste sono le due vere e grandi risorse”.

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