Milano / Malpensa
In marcia per la sicurezza
- 26/05/2017 - 16:21
- Attualità
- Il bastian contrario
In Europa esiste un evidente problema di sicurezza e, nonostante il tentativo di tacerlo, questo ci viene ricordato ad ogni infrazione violenta che segna le nostre città. E mentre noi si marcia in nome dei migranti, dell’antirazzismo e dell’inglesismo più hippy, “No Wall”, a Milano 3 uomini delle Forze dell’ordine vengono feriti e a Manchester cadono sul terreno di questa silenziosa battaglia decine di ragazzi che incolpevoli assistevano ad un concerto. E mi permetto di sottolineare ‘ragazzi’ per marcare la brutalità dell’ennesimo attentato infimo e infame. Se il collegamento tra la marcia e la sicurezza interna non vi è chiaro, presto evidenzio il nesso: all’immigrazione sono strettamente collegate la questione del fondamentalismo e della microcriminalità. La parata, totalmente ideologica, non solo non ha nessun punto di contatto con la realtà e ci allontana dalla percezione del problema, ma offende anche gli stessi immigrati che con fatica si sono conquistati una posizione sociale. L’incontrollato afflusso di migranti a cui stiamo assistendo apporta oggettivamente un numero di persone non assorbibile dal sistema italiano. Di conseguenza, l’assenza di collocazione nel tessuto socio - lavorativo del Paese, li porta a bivaccare qua e là, cercando di sopravvivere. Come? La criminalità è la strada più semplice. In questo strato molle della società hanno, poi, buon gioco gli adescatori terroristi o il morbo della violenza ad attecchire nelle menti. La risultante di tutto questo costituisce il problema della sicurezza interna, che è oggi sempre di più difficile lettura, in quanto l’assenza di controllo frontaliero ha permesso di lavarsi le coscienze alle amministrazioni europee e consentito a tanti criminali, tra i disperati che arrivano, di disperdersi in ogni via delle nostre città. Oggi più che mai, dunque, senza negare l’asilo a chi ne ha diritto, si rende necessaria un’importante applicazione delle leggi, evitando di scivolare in surreali manifestazioni. Perché, forse, alla fine, non è del tutto sbagliato affermare che sono proprio questo tipo di parate a creare più muri di quelli che pensano di distruggere.
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