Milano / Malpensa
L'esempio del giovane Carlo
Quindici anni, bello, genio dell’informatica, impegnato nel volontariato e con il desiderio di amare con la vita, sempre di più, Dio: è questo, e tanto altro, Carlo Acutis. Uno squarcio di luce, con la limpidezza e la luminosità del suo sorriso “pulito”, nel buio di tanti adolescenti persi e svogliati (o almeno che così appaiono), che seppe coniugare la modernità e una profonda fede. “Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie” ripeteva Carlo, che, apparentemente, era un ragazzo come tanti altri, figlio del progresso tecnologico, ma con un carisma particolare in più. Milanese, nato nel 1991, Carlo, morto a soli 15 anni per una leucemia fulminante, “ha trovato compimento nella qualità e non nella quantità degli anni vissuti”. Dopo essere stato proclamato venerabile Servo di Dio, giovedì 24 novembre si è chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione con una cerimonia presieduta dall’Arcivescovo Angelo Scola, la seconda parte del processo per dichiararlo Beato passa ora a Roma. “Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita” era una delle massime del piccolo Carlo che, desiderandolo fortemente, ottenne di ricevere la prima Comunione in anticipo, a soli 7 anni. L’Eucaristia era infatti “la mia autostrada verso il Cielo”. Acutis era un ragazzo estremamente al passo con i tempi, appassionato ed esperto di informatica: si occupava di programmazione, creazione di siti web e giornalini come chi ha fatto studi almeno universitari. Allo stesso tempo donava se stesso e aiutava le persone più umili, coinvolgendo compagni ed amici, era catechista e volontario con bambini, anziani e senzatetto; quotidianamente non mancavano nella sua giornata la partecipazione alla Santa Messa e la recita del Rosario. Toccanti le testimonianze della mamma Antonia che, grazie a lui, ha riscoperto la fede, colpita dalla nobiltà spirituale e dal realismo del figlio. Nel 2006 Carlo registrò un video dichiarando di voler essere sepolto ad Assisi; non poteva sapere che due mesi dopo (il 12 ottobre) una leucemia fulminante se lo sarebbe portato via in soli tre giorni e che il suo desiderio si sarebbe purtroppo avverato. A dieci anni dalla sua morte, la causa di beatificazione avanza e qualcuno ipotizza che Carlo possa diventare il nuovo patrono di internet, ma soprattutto un esempio prezioso per tutti, e in particolare per i giovani, che Carlo aiuterà ad esprimersi, affinché lascino emergere le energie più belle della vita.
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